Ripresa Serie A, Tavecchio: «Protocollo maniacale. Lotito e la Lazio al top in Italia»

Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, commenta ai microfoni di Radio Incontro Olympia la situazione del calcio italiano durante l’emergenza Coronavirus. Queste alcune sue parole: «Conoscono poco la situazione degli sport di squadra, il calcio in Italia porta tanti soldi alle casse dello stato. I fatti sono questi, senza calcio non c’è sport in Italia. Parliamo della terza economia del Paese, non abbiamo ancora capito quello che sta accadendo. Il Coni potrebbe fare di più? Non ha mai dato un contributo proporzionato al valore del calcio. La Fifa ci guarda con attenzione, perché l’interferenza della politica nelle Federazioni sportive del calcio non è ammessa nella Fifa. Il calcio deve essere fuori dalla politica, pur sottolineando che il problema sanitario rimane prioritario.

Bisogna stare attenti in tutto. Protocollo? Fatto per non ricominciare il campionato. Forse due o tre società sarebbero in grado di rispettarlo, è maniacale. Il problema è un altro, a questo punto se le società di A non sono in grado di rispettarlo, pensiamo a cosa può succedere in B o nel mondo dei dilettanti. Bisognerà aspettare il vaccino, quindi si parla di mesi e mesi. Il sistema calcistico italiano sarebbe mutilato con questo protocollo. Per me è totale ignoranza della situazione, nel senso che proprio non conoscono la materia. Il sistema viaggia su una dirigenza non all’altezza del problema, parlo della dirigenza politica. Ci sarà una lenta agonia, questo è sicuro.

Questo è il momento ideale per una riforma sostanziale del sistema calcistico. Ho avuto una collaborazione reciproca con il presidente Lotito. La sua gestione ha avuto la forza di portare la Lazio in una situazione positiva, tra le società che possono applicare il protocollo c’è la Lazio ad esempio. In questo momento è una delle società più serie in Italia. Se guardiamo i bilanci anche delle big, ci sono problemi notevoli. Una politica oculata di investimenti. Ho sempre avuto un rapporto di correttezza con lui, credo che il futuro di questa società sia ben impostato. A questo punto è la Lega Calcio che deve fare una politica chiara di investimenti, deve procurare delle entrate come fa quella inglese».