Repubblica: “Trapani non si fida di Agnello manager dai mille scivoloni”

“«O vendiamo a lui, o il Trapani finisce qui » . Questo si sono detti l’amministratore unico Paola Iracani, il comandante Vittorio Morace e la signora Annemarie Collart ( moglie dello stesso Morace), quando hanno realizzato che l’unica reale possibilità di cedere il club granata consistesse nel consegnarlo a Francesco Agnello. Ed è stato il sentirsi con le spalle al muro a convincerli che non si potesse andare per il sottile. Trapani è attonita e sfiduciata e, sotto sotto, il timore generale è che si vada incontro ad una stagione di sofferenze e scarsa chiarezza. Niente di personale, naturalmente, contro questo imprenditore di Torre Annunziata. Ma senza bisogno di procedere a screening minuziosi, basta un veloce giro sul web per trovare, associata a Francesco Agnello, una serie di episodi difficili da spiegare. Innanzitutto, un’inevasa voglia di rilevare una società di calcio, che lo ha condotto a ( più o meno vere) trattative con Sambenedettese, Torino e Casertana: tutte finite senza gloria. Per non parlare della protesta che stampa locale e tifoseria del Foggia hanno proposto quando avrebbe voluto rilevare il club pugliese. Anche le sue disavventure extracalcistiche sono sorprendenti: un auto di lusso presa da un concessionario, millantando di essere portaborse di un deputato; il sequestro di diversi immobili di proprietà dell’Inail che aveva occupato e iniziato a ristrutturare; gli alterchi con i vicini di casa del prestigioso palazzo del quartiere Parioli di Roma. Tutte vicende che alimentano dubbi sul futuro del Trapani, anche in attesa del giudizio su cosa concretamente avverrà entro il rettangolo di gioco. A nessuno viene voglia di basarsi su pregiudizi, ma il disorientamento è totale: e non appartiene soltanto ai tifosi, ma chiunque abbia a che fare con il calcio. A partire dagli stessi calciatori granata, che ieri mattina hanno visto arrivare al campo il nuovo allenatore Massimiliano Favo – « dirigero’ l’allenamento non appena sarò sotto contratto » ha detto – e poi chiesto un incontro al sindaco Giacomo Tranchida. Difficile immaginare cosa possano attendersi dal primo cittadino. È vero che una squadra di calcio appartiene anche alla gente e alla passione dell’ambiente, ma è altrettanto certo che dal punto di vista giuridico sia una società di capitali. Pare che l’amministratore Paola Iracani si sia lasciata convincere anche dalle amicizie eccellenti di Agnello con alcuni esponenti importanti del mondo del calcio (su tutti, quella con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis), ma nel recinto entro il quale si sta muovendo l’intera vicenda, potrebbe anche crearsi velocemente un’atmosfera pesante. L’operazione di trasferimento della proprietà del Trapani è già avvenuta al cinquanta per cento (la quota che era personale di Vittorio Morace) e deve essere completata per l’altra metà ( la parte di proprietà della Liberty Lines, la cui cessione deve essere autorizzata dagli organi giudiziari). Lunedì si svolgerà l’assemblea dei soci, ma la sera prima il Trapani dovrà scendere in campo contro il Campodarsego per il primo turno di Coppa Italia. La tifoseria organizzata preannuncia dichiarata ostilità e la prevendita è già iniziata. I prezzi popolarissimi (5 euro in gradinata e 3 in curva) costituiscono una motivazione in più per partecipare a una serata che si preannunciava di festa. Ma che adesso rischia di essere pregna di livore e risentimento”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.