Repubblica: “Tedino e Zeman presentano Pescara-Palermo. Il boemo: «Mia moglie è palermitana ma tifa per me»”

“Una sfida inedita. Per Bruno Tedino quella di stasera alle 20,30 contro il Pescara di Zeman sarà la prima volta. Chissà se sui libri al centro tecnico di Coverciano ogni allenatore studia con l’idea che prima o poi toccherà anche a lui avere a che fare con le verticalizzazioni esasperate e il rischio di prendere valanghe di gol. Certo è che quello di stasera sarà un vero e proprio “stress test” per il Palermo. Non solo perché la squadra rosanero si presenterà in campo ancora una volta dovendo fare la conta con i giocatori infortunati e con la novità della distorsione alla caviglia per il portiere Pomini (Tedino rischia di schierare il terzo portiere Maniero domenica prossima a Cremona), ma anche perché all’Adriatico si affronteranno la miglior difesa del campionato contro uno degli attacchi più prolifici del torneo: i rosanero hanno incassato nove gol e gli abruzzesi ne hanno realizzati 20. «Zeman è un maestro nel proporre calcio di qualità – dice Tedino – è anche un allenatore bravissimo nel lanciare calciatori alle prime esperienze o rilanciare quelli che sembrano non avere più nulla da dare al calcio. È una vera istituzione del calcio. Per me è un piacere incontrarlo, ma né io né lui andremo in campo. Il nostro primo pensiero è riuscire a fare in modo che i gol riescano a farli le nostre squadre». 0Nessun timore reverenziale, ma stima incondizionata per l’avversario che si troverà di fronte stasera. «Non c’è nessuna idea di Zeman che ho provato a fare mia – spiega Tedino – e non certamente perché penso che non siano valide. Ma perché lui è inimitabile. In molti hanno provato a copiare qualcosa, ma nessuno riesce mai a fare come lui che è unico. Di Zeman mi è sempre piaciuto che non si è tirato mai indietro davanti alle difficoltà e che ha sempre tentato di fare male alle sue avversarie anche quando sulla carta aveva in mano squadre meno forti rispetto a quelle che si è trovato ad affrontare. Questa sua voglia di sovvertire i pronostici mi ha sempre colpito». La partita di stasera dice che il Palermo è primo in classifica e il Pescara è reduce da due sconfitte consecutive. Non proprio una situazione ideale per Tedino. «A Brescia – dice – avevamo gli uomini contati e abbiamo pareggiato, a Foggia affrontavamo una squadra in crisi che prima di giocare ha stretto un patto con la sua tifoseria e abbiamo pareggiato, a Frosinone eravamo la squadra da battere e siamo usciti imbattuti. L’unico campo dove non abbiamo trovato situazioni al limite è stato quello di Carpi e abbiamo vinto. Dobbiamo sempre riuscire a pareggiare le motivazioni delle nostre avversarie, poi a fare la differenza saranno le nostre qualità». La formazione: sulla fascia sinistra giocherà il ventunenne palermitano Fiordilino, a destra allarme rientrato per Rispoli che sarà regolarmente in campo. In mezzo dal primo minuto Murawski, Jajalo e Chochev alle spalle di Coronado e Nestorovski.P  «Palermo è la mia casa». Una risposta quella dell’allenatore del Pescara Zdenek Zeman a chi gli domanda se quella di stasera per lui è una partita speciale, che sembra una dichiarazione d’amore. «Normale che sento qualcosa per Palermo – dice con la sua famosa cadenza – ho lavorato in quella società per nove anni. Ho la moglie di Palermo, Chiara Perricone, e i miei figli Karel e Andrea sono nati a Palermo. L’antistadio è dedicato a mio zio Cestmir Vycpalek. Lì sono a casa». Il suo primo contatto con la città risale all’estate del 1966, l’allora diciannovenne Zeman arriva in città con la sorella Jarmila ospite dello zio Vycpalek. Torna ogni anno per trascorrere le vacanze estive, poi ci si trasferisce nel 1969 definitivamente. Si laurea all’Isef (l’allora Istituto superiore di educazione fisica) con il massimo dei voti discutendo una tesi sulla medicina dello sport, insegna educazione fisica al “Gonzaga”. A parte il calcio e i nove anni nel settore giovanile rosanero, la Palermo di Zeman è anche nuoto, pallanuoto e pallamano; l’appartamento in via Marchese Ugo, il solito cortile della spiaggia di Mondello, le interminabili partite a briscola in cinque e il gelato al “Baretto”. «Quella è comunque una piazza importante – continua Zeman – magari oggi non ha lo stesso seguito di qualche anno fa, perché i palermitani ormai sono abituati a vedere il calcio di serie A. Ma quella rosanero è una squadra forte, ha sette otto nazionali, anche se non italiani, ma significa lo stesso che sono giocatori di valore. Il problema magari è metterli insieme e farli giocare bene». Un compito che il suo collega Bruno Tedino, esordiente in B dopo essersi messo in evidenza con il Pordenone in Lega Pro, in questo momento sta portando avanti bene visto che il Palermo è primo in classifica. «Ma il Palermo di Tedino – sottolinea Zeman – gioca in maniera diversa rispetto al Pordenone dello scorso anno ». A proposito di Zamparini, invece, Zeman va controtendenza. «Non ho elementi per dire come ha gestito il Palermo negli ultimi tempi – spiega – ma ne ho per dire che ha fatto molto bene a Palermo. Ha portato giocatori importanti che oggi giocano ad alto livello nel mondo. Non ha sempre sbagliato ». Nel suo derby personale contro il Palermo, Zeman sa che potrà contare su una tifosa in più. «Mia moglie tiferà per me – dice l’allenatore del Pescara – a Palermo ha tutti i parenti e tre fratelli: loro non lo so, ma lei è obbligata (dice ridendo, ndr)». Contro il Palermo ci ha giocato già nove volte, cinque in B e quattro in A, e il suo bilancio è favorevole: cinque vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta. A chi gli chiede di Nestorovski risponde piazzando una stoccata delle sue: «Sta facendo molto bene – dice – è un nazionale, è un giocatore che ha girato diverse squadre e ha fatto esperienza. Oggi nel Palermo è un giocatore importante. Se sono preoccupato? Diciamo che ne ho visti di più bravi». Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.