Repubblica: “Stakanov Giampaolo si affida ai fedelissimi per battere il Palermo. Barreto…”

Considerato che una società guarda quanto e come lavora un allenatore, fermo restando che alla fine a contare restano sempre e solo i risultati, Giampaolo non corre alcun rischio, nonostante qualcuno da giorni sostenga il contrario. Perchè al di là del lavoro sul campo, sempre apprezzato dall’onnipresente Osti e in questi giorni anche dall’avvocato Romei, non si può dire che il tecnico si stia risparmiando nel preparare la delicata sfida di domani con il Palermo, la partita che negli auspici di tutta la gente blucerchiata (gli Ultras hanno invitato la Sud a mobilitarsi e risultare più calda che mai) dovrebbe sancire la fine del settembre nero, un mese di sole sconfitte, quattro, e rappresentare la svolta. Che Giampaolo faccia gli straordinari e si stia dimostrando un novello stakanov lo si capisce dalla giornata di ieri, quando il tecnico con il suo staff si è presentato a Bogliasco alle 10 del mattino, l’allenamento a porte chiuse era programmato al pomeriggio, per lasciare il “Mugnaini” quasi alle nove di sera. Una full immersion di schemi, idee, possibili innovazioni tattiche e varianti di formazione, discusse con i propri collaboratori e tutte intente a venire a capo dell’ostacolo Palermo, squadra che non gode di grande credito, ma che possiede il curioso primato, in coabitazione con il Napoli, di essere imbattuta nelle gare in trasferta, avendo conquistato tutti i suoi 5 punti nelle tre sfide disputate lontano dalla Sicilia. Certo, lavorare tanto non è sinonimo di qualità. I tifosi blucerchiati ricordano ancora il pranzo portato a Montella a Bogliasco da un ristorante della zona, quando in programma c’era la doppia seduta e non solo, perchè sovente l’allenatore si fermava al “Mugnaini”, anche quando l’allenamento era unico, ma è altrettanto vero che nella Samp attuale la mano del tecnico si sta vedendo, molto di più rispetto all’impronta data nella passata stagione, segno che Giampaolo sta incidendo, dà fiducia, tanto è vero che ieri uno dei capi carismatici della tifoseria, Enzo Tirotta, ha invitato il presidente Ferrero ad affermare pubblicamente e chiaramente che l’allenatore non si tocca. Giampaolo pertanto può pensare con serenità a come dare un calcio a questa inaspettata crisi, non prevedibile dopo il confortante inizio, come inimmaginabili erano certi errori arbitrali (prima, Roma e Milan)) e certi svarioni individuali (dopo, Pereira e Viviano a Cagliari). L’allenatore sa, grazie ad una nuova fiducia incassata giovedì da Romei ed Osti, di essere ancora al centro del progetto e di poter riportare la situazione e la critica a proprio favore. Per riuscirci il tecnico punta molto sui giocatori che più di altri hanno assimilato i suoi meccanismi. I ritorni di Sala (dall’infortunio) e Barreto (dalla squalifica) gli permettono di presentare una squadra molto vicina a quella capace d’incamerare 6 punti nelle prime 2 giornate con Empoli e Atalanta. L’unica eccezione dovrebbe essere rappresentata dall’ingresso di Skriniar al centro della difesa con Silvestre e dallo spostamento di Regini a sinistra, a seguito dell’indisponibilità di Pavlovic. Sala, pienamente recuperato, giocherà a destra e riporterà il frastornato Pereira (da capire i motivi della sua involuzione) in panchina, mentre a centrocampo, unico reparto in cui pare sussistere qualche dubbio, l’utile Barreto dovrebbe riprendere il suo posto, con Torreira (difficile pensare dopo tanta inattività a Cigarini titolare per 2 gare di fila) in regia e Linetty a sinistra. Va detto che Praet è piaciuto a Giampaolo, pure come centrocampista. Ma il suo utilizzo potrebbe avvenire a gara in corso. Dall’inizio il trequartista sarà Alvarez, dietro agli intoccabili (per il tecnico) Muriel e Quagliarella“. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica”.