Repubblica: “Stadio, centro sportivo, marketing ecco i tre affari che fanno gola”

“Anche Zamparini aveva come punto di riferimento per lo sviluppo della società almeno la costruzione dello stadio. Ci aveva provato a Venezia e ci ha riprovato a Palermo. La nuova casa del Palermo è anche al primo posto degli interessi dei nuovi compratori. Il ritorno economico per chi costruisce è innegabile, a prescindere dal fatto che sia o meno proprietario anche del terreno sul quale edificare. Fra le indiscrezioni lasciate circolare da ambienti vicini a Zamparini, a costruire il nuovo stadio potrebbe essere lo stesso gruppo di costruttori che ha lavorato per la Juventus alla riqualificazione della Continassa dove sorge lo stadio bianconero. Al momento, però, si resta solo nel campo delle ipotesi: un progetto esecutivo non c’è e non è stata individuata nemmeno l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio. Sul tavolo restano i progetti che aveva Zamparini: bozze che sono cambiate almeno tre volte nel corso degli anni. Con relativi capitolati di spesa e tempi di costruzione. Si è passati da 73 milioni iniziali per radere al suolo il velodromo e costruire lì il nuovo impianto, fino alla previsione di spesa di circa 65 milioni per costruire uno stadio in una zona priva di impianti preesistenti, passando per il progetto definito sin da subito irrealizzabile, da 45 milioni, per trasformare e riammodernare il “Barbera”. Zamparini nel corso della sua gestione si è affidato a due architetti: ha iniziato a lavorare con il palermitano Mario Vigneri per poi affidare l’incarico al torinese Gino Zavanella. Quello di Zavanella è l’unico progetto che ha visto le luci della ribalta di una presentazione: due anni circa di lavori previsti, dalla posa della prima pietra fino al calcio d’inizio della prima partita, iter burocratico compreso. Altro affare per chi compra è la realizzazione del centro sportivo. Zamparini anche per questo progetto si è affidato a Zavanella, ma pure in questo caso non c’è l’esecutività su nulla. Si dovrebbe partire dall’individuazione della zona. I terreni di Carini che aveva opzionato Zamparini sono tornati ai proprietari e la variante di destinazione d’uso approvata dal Comune è stata lasciata scadere. La spesa prevista era di una trentina di milioni. I tempi sarebbero stati molto più veloci: in un anno per tre campi di allenamento, foresteria, palestra, ristorante e sala stampa. Il vantaggio di chi compra e costruisce stadio e centro sportivo sarebbe la patrimonializzazione. Il Palermo acquisirebbe beni che garantirebbero una rendita da inserire subito a bilancio. Un affare per chi decide di comprare adesso, nell’eventualità che voglia rivendere la società nel futuro, per realizzare un utile come da finalità operative dei fondi finanziari. Meno forte, ma con margini di sviluppo amplissimi soprattutto all’estero, è l’aspetto legato al marketing. Il Palermo al momento ha tre store in città che vendono prodotti ufficiali. Le potenzialità del marchio si sono intraviste quando il club si è messo in contatto con la Force India, la scuderia di Formula 1 che aveva appena scelto i colori rosanero per la sua livrea. In pochi minuti tutto il mondo ha parlato del Palermo e per gli studiosi di marketing è stato semplicissimo calcolare il potenziale ritorno economico e d’immagine, ragionando soprattutto sui tantissimi palermitani all’estero”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” parlando del progetto stadio, centro sportivo e sviluppo marketing che vorrebbe attuare la nuova proprietà del Palermo.