Repubblica: “Scuola, in Sicilia sono già 358 le classi finite in Dad cresce la paura di chiusure a catena”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla scuola in Sicilia e sul ritorno della paura per il covid.
Prima hanno messo in quarantena tre classi, poi hanno chiuso la sede centrale e alle fine anche le due succursali. Oltre trenta casi di positività al Covid hanno imposto la didattica a distanza ai 590 alunni del circolo didattico Piano Gesù di Modica. A tutti, anche ai piccolissimi dell’infanzia. Negli ultimi quindici giorni la situazione è precipitata, e d’accordo con il sindaco e il dipartimento di prevenzione dell’Asp la scuola è stata chiusa.
Lo stesso è successo all’istituto omnicomprensivo Pietro Carrera di Militello Val di Catania: con 50 casi positivi la scuola è off- limits da due settimane. In Sicilia, secondo gli ultimi dati a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale, sono 358 su 33mila le classi in quarantena, e quindi in didattica a distanza. Adesso, parallelamente all’accelerazione dei contagi, si teme un effetto a catena.
«Negli ultimi 15 giorni i casi sono aumentati: è stato un crescendo finché non è stato necessario chiudere tutto » , dice Concetta Spadaro, preside del circolo didattico di Modica. Gli studenti di Militello Val di Catania torneranno sui banchi probabilmente lunedì. « Abbiamo 800 alunni in Dad — dice il preside, Alessandro Massimino — Le scuole sono sicure, il problema è fuori». Lo sa bene Cinzia Giuffrida, preside dell’istituto comprensivo Fermi-Leopardi di Centuripe: gli ultimi otto casi in una terza media si sono verificati dopo alcune feste di cresima. «Una classe è stata in quarantena la scorsa settimana: con otto plessi e i contagi in aumento doveva accadere», dice. A Palermo e provincia il protocollo con le classi in quarantena solo con tre casi positivi e tamponi per tutti dopo il primo caso, praticamente non si è mai applicato. « Mi sono subito reso subito conto che non avrebbe funzionato e siamo andati avanti come sempre. Oggi avremo un incontro con il provveditorato per capire quali aggiustamenti fare » , dice Renato Costa, commissario per l’emergenza nel Palermitano.
Secondo l’ultimo report dell’Ufficio scolastico regionale, l’incidenza degli alunni positivi nelle scuole dell’Isola è dello 0,17 per cento (1.112 ragazzi su oltre 600mila), leggermente in aumento rispetto a fine ottobre, ma dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando era a quota 0,33. «Sono fiducioso — dice il direttore dell’Usr, Stefano Suraniti — Rispetto all’anno scorso la percentuale di positività è del 50 per cento in meno. Certo, non bisogna abbassare la guardia». Cautamente ottimista anche l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla: «Al momento non ci sono elementi sul fronte contagi che destino particolare preoccupazione o che possano far pensare alla necessità di ridurre il numero degli studenti in presenza».
Le scuole continuano a essere fortini anti- Covid con regole ferree, diventate quotidiane ma che pesano sulla vita degli alunni, soprattutto dei più piccoli. «La scuola ha perso i momenti di aggregazione che la caratterizzavano. C’è la preoccupazione che i casi aumentino fra i bambini, ma rispetto all’anno scorso siamo più preparati » , dice Giuseppe Inglese, preside dell’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Partanna, nel Trapanese, che ha una classe in Dad per due casi positivi.