Repubblica: “Quattro ex, i rosa sfidano il passato. Dalla bandiera Migliaccio alla meteora Cristante…”

“Meteore e bandiere, calciatori che hanno festeggiato e altri che si sono assunti la responsabilità di una retrocessione. C’è tutta la storia recente del Palermo fra i centrocampisti che fanno parte della rosa dell’Atalanta. Cristian Raimondi, Giulio Migliaccio, Jasmin Kurtic e Bryan Cristante sono i quattro ex che hanno attraversato tutto il periodo della gestione Zamparini, dalla prima storica qualificazione in Coppa Uefa fino alla complicata salvezza raggiunta nella stagione scorsa. Tutti e quattro saranno a Palermo, ma l’unico che giocherà è lo sloveno Kurtic. Lui è quello che, insieme ai suoi compagni di squadra dell’epoca, ha sulle spalle il peso dell’ultima retrocessione rosanero. Con la squadra di Zamparini nell’arco di due stagioni ha messo insieme 35 presenze, 4 quando è arrivato a gennaio del 2011 e 31 da protagonista proprio nell’anno della retrocessione in B nel campionato 2012/2013. «Quello — ha ricordato in passato lo sloveno — fu un momento cupo della mia carriera. In quella stagione è girato tutto male». Probabilmente l’unico che lo abbraccerà sarà il suo amico Sinisa Andelkovic, ultimo reduce della colonia di sloveni che nel corso degli anni, da Ilicic in poi, si sono alternati a Palermo. Il primo ex in ordine di apparizione è stato Cristian Raimondi, 14 presenze in rosanero nel primo anno di A della gestione Zamparini. Il suo esordio dal primo minuto fu nel pareggio per 1-1 in casa della Juventus. Una partita che i tifosi rosanero ricordano come si fa con un evento epico, per il fatto che in campo con la riserva Raimondi andò anche l’oggetto misterioso Farias: il Palermo passò in vantaggio e rischiò di vincere prima del pareggio di Ibrahimovic. «Di quel Palermo non c’è più niente — ha detto in una vecchia intervista Raimondi — sono passati più di 10 anni e non ho più contatti. Zamparini? Cerca sempre il bene della squadra, ma a volte lo fa da supertifoso». Contro i rosanero Raimondi ha segnato l’unico gol che ha realizzato in A in più di 120 partite con la maglia dell’Atalanta. Ha sicuramente ricordi più dolci Giulio Migliaccio. Lui del Palermo è stato una bandiera: lo testimonia il numero di presenze in rosanero, 158, e il ricordo che ancora conservano i tifosi. In cinque stagioni non è mai sceso sotto le 30 presenze in campionato, a centrocampo era il padrone incontrastato dei palloni aerei e il suo stacco di testa gli ha anche permesso di realizzare il gol in semifinale di coppa Italia contro il Milan nell’anno della finalissima all’Olimpico persa poi contro l’Inter. «Quelli di Palermo — ha ricordato in una vecchia intervista a Sky — sono stati cinque anni fantastici che non dimenticherò mai. Lì ho passato una parte importante della mia carriera: ho giocato una finale di Coppa Italia, ho diviso lo spogliatoio con grandi campioni e ho ricevuto l’affetto di grandi tifosi. Palermo mi ha dato tanto e a questa città ho dato tanto anch’io». Lui fu uno dei primi capire che qualcosa nelle dinamiche fra Zamparini e Palermo si era rotto. Al punto che subito dopo la finale di Coppa Italia chiese di essere ceduto. Poi con il patron fecero un patto per rimanere un’altra stagione ancora prima di tornare all’Atalanta, club dal quale era arrivato in Sicilia. Meteora da quattro presenze e una sola partita da titolare, Bryan Cristante. L’anno scorso arrivò a gennaio carico di credenziali da ex di Milan e Benfica, in un mercato di riparazione condotto per rinforzare una squadra che stava precipitando verso la zona retrocessione. In totale ha giocato 94 minuti nelle prime sei giornate in cui è arrivato in rosanero. Poi ha trovato posto solo in panchina”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.