Repubblica: “Pomini, portiere metallaro: «La musica è la mia pazzia»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha dedicato un pezzo ad Alberto Pomini, sempre pronto quando viene chiamato in causa e lo ha dimostrato ancora una volta salvando il risultato nel match pareggiato contro lo Spezia. Ecco quanto si legge:

“Sei partite, la metà concluse senza prendere gol anche grazie a interventi decisivi. Alberto Pomini è più di un dodicesimo, modo ormai vecchio per chiamare il secondo portiere. Proprio per questa logica numerica Pomini quando è arrivato a Palermo ha scelto il ventidue per la sua maglia. « Il numero uno per un portiere è molto importante – ha detto Pomini il giorno della sua presentazione – è una maglia che deve essere guadagnata: non mi sentivo di prenderla subito. Se avrò la fortuna e la bravura di meritarmela allora per il futuro ci penserò seriamente». Era fine agosto, il dodici lo aveva già preso Posavec che ha lasciato l’uno indossato nella stagione scorsa, e la scelta è ricaduta sul doppio due. Rispetto ad allora Pomini si è fatto conoscere e soprattutto apprezzare dai tifosi, al punto che nella prima parte del campionato in molti chiedevano un cambio di gerarchie. La linea della società e dell’allenatore Bruno Tedino, però, è sempre stata chiara, unica e coerente: Posavec è il titolare e Pomini la sua “chioccia”. Anche dopo le parate decisive all’esordio a Brescia, anche dopo quelle fondamentali contro Parma e Frosinone, persino nella sconfitta casalinga contro il Novara ha guadagnato applausi. Contro Cremonese e Spezia, poi, è stato decisivo: nel primo caso per salvare il risultato, nel secondo per allungare la striscia di imbattibilità esterna dei rosa sul tiro a botta sicura da distanza ravvicinata di Gilardino. «Sono abbastanza esperto per capirlo da solo – ha detto Pomini dopo la partita di sabato a La Spezia – questi meccanismi fanno parte del nostro lavoro. È normale che uno vorrebbe giocare sempre, ma si gioca in undici, in squadra siamo in ventotto e nell’arco di una stagione c’è sempre spazio e tempo per tutti. L’importante è allenarsi bene e farsi trovare pronti quando si gioca. Non sempre succede quello che si vuole. Intanto anche questa volta è andata bene». Parole da saggio come i portieri esperti spesso danno l’impressione di essere. Lui, classe 81, sembra sereno e pacato, in realtà è uno che quando porta le cuffie per ascoltare musica si spara nelle orecchie ritmi metal. Dagli Iron Maiden ai Machine Head, dai Lamb of God agli Slayer ( Raining blood è la canzone che ascolta in ogni pre partita) fino ai Metallica. « Un portiere si deve sfogare in qualche modo – ha detto a proposito della sua musica preferita in passato – si sa che c’è un lato di pazzia in tutti i portieri e questa è la mia». A La Spezia avrebbe dovuto giocare Posavec, ma l’influenza ha messo fuori combattimento il portiere croato. Il Palermo, se mai Tedino ne avesse avuto bisogno, ancora una volta ha avuto la prova che alle spalle del giovane portiere rosanero c’è un giocatore che aspetta solamente di spararsi nelle orecchie la sua dose hard rock da vigilia di partita e indossare i guanti per giocare. «Siamo primi e lì davanti a tutti – ha detto Pomini nel post partita – abbiamo faticato per ottenere quello che abbiamo, cerchiamo di tenercelo stretto e guardiamo avanti»”.