Repubblica: “Playstation 5. L’ultima sfida delle console nonostante la pandemia. Ecco quando sarà presentata”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle nuove console di videogiochi. La nuova PlayStation della Sony e la quarta Xbox della Microsoft, attese per fine anno, vengono svelate via streaming. Segno dei tempi che ci aspettano e non solo per gli effetti della pandemia: da quando Netflix è diventato un servizio globale, tutto l’intrattenimento si è spostato sul Web e anche il mondo dei videogame prima o poi traslocherà definitivamente. «Ogni cinque o sei anni arriva una nuova macchina che rende possibile quel che prima non lo era», racconta via Web Mark Cerny, l’architetto della console Sony, davanti ad un pubblico posticcio fatto di sagome di cartone che vorrebbero dare una parvenza di normalità. «Stavolta abbiamo bilanciato rivoluzione ed evoluzione per facilitare il lavoro di chi sviluppa videogame». La prossima avventura di Lara Croft o il prossimo fenomeno globale alla Fortnite appariranno smaglianti fin nei più piccoli dettagli. Inutile però aspettarsi una svolta epocale rispetto a contenuti e narrazioni. Questo è un mercato che negli anni si è fatto lento per i tempi e i costi di produzione che sono via via aumentati in maniera vertiginosa superando, a volte, quelli di Hollywood. Risultato: si investe su un ristretto numero di grandi blockbuster che vendono sempre di più a forza di sequel. Un esempio? Grand Theft Auto V della Rockstar. In testa alle classifiche dal 2013, ha raggiunto quota 120 milioni di copie e oltre sei miliardi di dollari incassati. Record. «Succede ovunque, al cinema come nelle serie televisive. Questa è l’epoca dei sequel e i giochi non fanno eccezione», commenta Marco Massarutto, romano, 46 anni, uno degli sviluppatori di punta in Italia con la simulazione automobilistica Assetto Corsa . «Le prossime macchine di Sony e Microsoft sono un salto sensibile dal punto di vista tecnico, il resto spetta alla creatività di chi i giochi li costruisce e alla voglia di rischiare». In teoria lo spazio per sperimentare ci sarebbe. Con oltre due miliardi di persone che giocano nel mondo e un mercato che nel complesso vale 151 miliardi di dollari, dei quali poco meno di 48 appannaggio delle varie PlayStation, Xbox e Switch Nintendo, non dovrebbe essere poi così complicato azzardare. Eppure non succede se non di rado. Fino alla PlayStation 3, presentata nel 2005, nel campo dei videogame si immaginava il futuro e si costruivano macchine per realizzarlo. Poi si è cominciato a guardare al presente, ad andare sul sicuro, a cavalcare solo le mode del momento.