Repubblica: “Palermo. Tre auto incendiate e il poster con gli amanti, ma lo stalker non avrà volto”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma in merito alla vicenda di stalking a Palermo, in particolare sull’uomo che aveva incendiato tre auto e stampato dei poster con le foto di tutti gli amanti della sua ex.

Non sono bastate tre automobili incendiate, una sequenza di minacce di morte ricevute da due utenze telefoniche intestate a prestanome africani, due video pornografici correlati dai peggiori insulti inviati sul suo telefono e 111 manifesti diffamatori in formato A3 affissi nelle vie del centro di Palermo per trovare e fermare l’uomo o la donna che ha reso la vita un incubo ad una 49enne mamma di due bambini.

La vittima del maxi-volantino intitolato “Tutti gli amanti della mia ex moglie” rischia di non avere giustizia. La procura di Palermo dopo poco più di un anno di indagini ha
chiesto l’archiviazione al gip per i reati di diffamazione e atti persecutori. Mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali su cinque persone sospettate dalla
vittima e dai carabinieri, le attività tecniche sui telefoni di tutti i coinvolti nella
vicenda del manifesto e le immagini delle videocamere dei luoghi dove sono avvenuti gli incendi e dove sono stati lasciati “i poster della vergogna” non hanno prodotto elementi sufficienti a chiedere il rinvio a giudizio. «Nonostante l’ampia e dispendiosa attività d’indagine svolta – scrive la procura – Non è stato possibile individuare l’autore dei reati per cui si procede».

La vicenda dei volantini diffamatori è solo l’ultimo capitolo dell’incubo che dal 2020 vive la donna, accusata di essere una “mangiatrice” di uomini e una “rovina famiglie”. I 111 fogli A3 con cui il suo stalker, secondo gli inquirenti uno dei presunti amanti, a fine gennaio 2023 ha tappezzato via XX Settembre, via Dante, via Catania, via Sammartino e la zona davanti alla sede del Tennis Club 2 sono solo l’ultimo degli atti persecutori subiti dalla donna. E non il più grave. Prima del volantino a metà dicembre 2022 l’auto della donna era stata incendiata in via Sciuti mentre cenava in un ristorante con alcune amiche. Stesso copione nel luglio del 2022 e nel settembre 2020 con altre due vetture incenerite. A fine dicembre 2022 e l’inizio di gennaio 2023 il suo cellulare fu bersagliato da minacce di morte e intimidazioni su WhatsApp da due numeri risultati poi intestati a cittadini africani ignari di essere proprietari delle sim. Messaggi inviati probabilmente da un amante geloso o da una moglie tradita.