Repubblica: “Palermo, Mattia Felici: «Che bello essere tornato. Baldini mi farà crescere»”

 

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle parole di Mattia Felici tornato in rosanero.

«Mi sono rotto due volte il piede, poi anche la spalla: spero che quest’anno possa andare meglio». È tornato per dimenticare le ultime due stagioni, passate soprattutto in infermeria, con l’obiettivo di rilanciarsi proprio nella città in cui aveva fatto bene. Il Palermo crede in lui: lo ha scelto come primo colpo di mercato sapendo che poi avrebbe dovuto operare solo in uscita e ha inserito la formula del riscatto per poterlo acquistare. La situazione di emergenza legata ai tanti casi Covid in squadra ritarderà il suo secondo debutto in rosanero, ma intanto Mattia Felici si ripresenta al pubblico.

Come è nata la possibilità di tornare a vestire la maglia del Palermo? «Si sapeva già da un po’ che sarei dovuto andare via dal Lecce in prestito, visto che lì c’era poco spazio. Su di me c’erano altre squadre di serie C ma l’unica in cui volevo andare era il Palermo perché comunque conoscevo l’ambiente, i dirigenti e i tifosi: questo mi ha spinto a tornare».

Che sensazioni ha avuto con questo contatto strano con la squadra per via del Covid? Cosa le ha detto Baldini?
«Il mister è un tipo tosto. Mi sono bastati tre allenamenti, tutti a intensità altissima, per capire che persona è. Ci fa lavorare tanto e a me serviva un allenatore così. Per quanto riguarda la situazione del Covid, ci stiamo allenando in otto, per adesso è così».

Tra due settimane pensa di essere già pronto per scendere in campo o le servirà più tempo per esprimersi al massimo? «Penso di essere già al top della forma. Magari per i novanta minuti bisognerà aspettare due o tre partite, però mi sento benissimo».

La formula con diritto di riscatto e controriscatto le permette di guardare in prospettiva con la maglia rosanero: fra due anni si vede di più con i colori del Lecce o con quelli del Palermo? «Abbiamo scelto questa formula appositamente, così c’è interesse a mettermi in campo. Io spero solo di fare bene. Per il futuro non sono io a decidere. Mi vedo in tutte e due le squadre perché sono a metà. Se il Palermo mi vuole riscattare per me va bene, altrimenti torno a Lecce.
Per me è indifferente».

Dal punto di vista tattico ha sempre giocato più sulla fascia. Preferisce il lato destro o quello sinistro? E potrebbe coprire anche il ruolo di trequartista centrale? «Per me destra o sinistra è indifferente. Mi piace giocare più sull’esterno e saltare l’uomo e crossare, ma anche rientrare e tirare. Se il mister mi dovesse provare da trequartista, però, perché no. Mi piace anche lì».

Ha avuto modo di parlare un po’ con i giocatori che già conosceva dalla sua prima esperienza? «I compagni che ho avuto in serie D sono al momento tutti positivi, purtroppo. Però ne ho conosciuto altri, mi sembrano abbastanza bravi e sempre sul pezzo. Mi sono visto con Pelagotti, abbiamo fatto il tampone e poi è risultato subito positivo. Abbiamo scambiato soltanto due parole».

Che tipo di approccio mentale sta avendo dopo questo anno e mezzo difficile? Qual è il suo stato d’animo? «Non gioco da un anno e mezzo, per cui non vedo l’ora di ritornare in campo, potere giocare tutte le partite ed essere sempre a disposizione. Tutto ciò sperando ovviamente che non ci siano altri infortuni».