Repubblica: “Operazione play-off nella tana dei lupi: «Tappa fondamentale»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sfida di oggi tra Avellino e Palermo attraverso le parole di Baldini.

La prima sfida del ciclo di otto gare in appena un mese che determinerà la classifica finale, con effetti sui play-off, si celebra in uno stadio ostico. L’anno scorso il Palermo è andato due volte ad Avellino ed è uscito sempre sconfitto dal “Partenio” per 1-0 con i gol di due palermitani: in campionato Silvestri beffò in modo clamoroso Pelagotti con un tiro dalla propria metà campo mentre agli spareggi fu una rete di D’Angelo a eliminare i rosanero. In questa stagione la vendetta non è ancora riuscita, visto che all’andata Zito pareggiò dal dischetto il vantaggio di Lancini a un quarto d’ora dal 90’.

Ma oggi alle 14.30 la squadra di Baldini è chiamata a una svolta fuori casa e non c’è migliore occasione di imprimerla proprio contro un avversario dimostratosi finora insuperabile. Il ritorno al successo esterno dopo quattro mesi metterebbe alle spalle i fantasmi del passato e darebbe un impulso a tutto l’ambiente, tifoseria compresa, in vista del turno infrasettimanale del “Barbera”. Una sfida in un impianto che si preannuncia caldo sugli spalti ma non impossibile, dato che l’Avellino ha quattro giocatori indisponibili per Covid (Maniero, Murano, Ciancio più un altro risultato positivo nelle ultime ore).

«È una partita di cartello e una tappa fondamentale soprattutto dal punto di vista psicologico — dice Baldini — L’autostima fa la differenza e ti fa prendere coscienza di ciò che sei. Avellino in emergenza? Non guardo in casa degli altri. Non conta chi andiamo ad affrontare ma ciò che vogliamo fare noi, ossia cercare il risultato gestendo la palla in maniera intelligente». Il dubbio principale che ha accompagnato in settimana la preparazione della trasferta è in porta: contro la Vibonese l’allenatore aveva deciso a sorpresa di lasciare in panchina Pelagotti per fare spazio a Massolo. Il vice ha mantenuto la sua personale imbattibilità tra i pali e sembra avere modificato la gerarchia, andando verso la conferma: «Ma non c’è nessun caso e non ci sono gerarchie — afferma Baldini — Contano solo il campo e la condizione fisica: chi sta meglio gioca e se non si viene schierati non si può certo essere contenti. Però i ragazzi, compreso lui, danno sempre tutto. Chi pensa di avere il posto garantito non può fare parte di una squadra allenata da me. Pelagotti si è allenato in maniera irreprensibile e gli si possono fare soltanto i complimenti. Io nei momenti di difficoltà non ho mai abbandonato nessuno però, da professionista, devo fare delle scelte e la dirigenza le ha sempre appoggiate, anche quando sono arrivate le sconfitte».