Repubblica: “Nella telenovela rosa adesso scoppia la guerra delle cifre. Zamparini svela: “L’offerta ricevuta era di 20 milioni”. Il bonus in caso di serie A…”

“La guerra di cifre continua. «Baccaglini – dice Zamparini – mi ha offerto 20 milioni di euro per il Palermo». Solo che adesso da una parte e dall’altra i colpi hanno lo stesso marchio di fabbrica. Eccolo il paradosso dell’ultimo comunicato stampa di Maurizio Zamparini che in una sola nota viola i patti di riservatezza che lui stesso aveva detto di non potere violare; rivela le cifre che erano destinate a lui dell’offerta che diceva di non avere mai ricevuto e soprattutto conferma le indiscrezioni che sin dal principio raccontavano dell’ammontare dell’importo offerto da Paul Baccaglini: un assegno da 20 milioni di euro per il club che sarebbero finiti nelle sue tasche. Un’offerta che prevedeva anche 10 milioni di euro di bonus in caso di promozione immediata e 40 milioni di euro stanziati per ripianare i debiti secondo l’importo che lo stesso proprietario del Palermo aveva stimato. «Date le informazioni non veritiere – si legge sulla nota – apparse sugli organi d’informazione sulla cifra a me offerta per l’acquisto del cento per cento delle azioni del Palermo, informo che la cifra offerta era di 20 milioni di euro pagabili secondo questo schema: 5 milioni al passaggio di proprietà con rogito da farsi il 30 luglio 2017 con il completo passaggio dei poteri societari a Baccaglini e Integritas Capital; 5 milioni al 30 luglio 2018; 5 milioni al 30 luglio 2019; 5 milioni al 30 luglio 2020. L’offerta è depositata allo studio legale Pantaleone di Palermo». Questa proposta, però, non viene rivelata sulla nota in tutta la sua completezza visto che prevede anche la possibilità per Zamparini di entrare in possesso di una grossa parte della cifra, anche in un’unica soluzione, e anche prima dell’ultima scadenza fissata nel 2020. Zamparini aveva annunciato che era pronto a mostrare le carte, “Repubblica” le aveva chieste, ma mercoledì scorso è arrivata la retromarcia da parte della società su consiglio dell’ufficio legale rosanero. «La Società – è stata la risposta del club attraverso una nota – si trova nell’impossibilità di trasmettere i documenti senza ledere il patto di riservatezza e confidenzialità contenuto negli accordi intercorsi. Pertanto nessun documento potrà essere divulgato ». Ieri, invece, il nuovo cambio di idea. E non è stata la prima volta che Zamparini ha parlato di cifre contravvenendo alla riservatezza: «L’accordo di febbraio – spiegava Zamparini il primo luglio – era di 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi». Da quel momento, però, le carte in tavola sono cambiate, soprattutto sulla quota che sarebbe dovuta arrivare sul conto di Zamparini per l’acquisto del club al netto dei 40 milioni di euro di debiti da estinguere. Zamparini, nel comunicato di ieri, ha poi specificato che «nell’offerta non c’è alcuna notizia sull’ammontare dei capitali da investire nel club per campagna acquisti e rafforzamento, né su quelli promessi sul contratto originale del 24 febbraio scorso per la costruzione di stadio ed impianti sportivi. Questi ultimi dati erano essenziali per accettare qualsiasi offerta, poiché fondamentali per il futuro della Società. Berlusconi, ad esempio, ha chiesto ed ottenuto dai cinesi assicurazioni sugli investimenti del Milan». Baccaglini, proprio a questo proposito, in una delle sue ultime interviste da presidente su investimenti, stadio e centro sportivo era stato molto chiaro. «Se Zamparini vende e non è più proprietario – aveva detto l’italoamericano – perché dovrei dare garanzie a lui sulla costruzione degli impianti?». Garanzie che, a proposito di stadio, Baccaglini ha illustrato al sindaco Orlando, unico legittimato a chiedere carte sulla costruzione di un impianto che ricade nel territorio che lui amministra”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.