Repubblica: “Il Palermo a Castrovillari con il tridente. Pergolizzi: «Chi chiede il mio esonero…»”

Il Palermo domenica è atteso dalla partita contro il Castrovillari, una sfida che può rilanciare i rosanero dopo la disfatta contro l’Acireale. Per questo la sfida in calabria può essere importantissima per il campionato dei rosanero. L’edizione odierna di “La Repubblica” analizza il match e evidenzia le parole rilasciate dal tecnico, Rosario Pergolizzi, in conferenza stampa. Questa mattina presto i rosa sono partiti verso la Calabria, «Quello di Castrovillari – dice Pergolizzi – è un appuntamento importante che arriva dopo una partita giocata non bene e che però non deve farci perdere le nostre certezze. Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato e fare tesoro della partita contro l’Acireale, se non dovessimo riuscirci significherebbe che non siamo cresciuti e non abbiamo fatto il salto di qualità necessario per vincere il campionato. Se prima non ci tenevo, adesso ci tengo tantissimo a diventare campione d’inverno. È uno stimolo in più per me e per i ragazzi». Tornerà il tridente contro la squadra calabrese ed è una grande chance per Luca Ficarrotta «È normale che mi aspetto tanto da Ficarrotta, non deve sentirsi eccessive responsabilità addosso, ma è giusto che se le prenda. Con lui parliamo in maniera serena e a volta anche meno. Ma è normale, capita con lui come con altri: è un rapporto normale fra allenatore e giocatori. Anche la società che ha investito su di lui si aspetta tanto, non deve vincere le partite da solo, ma pensare a lavorare bene». Per il resto della formazione il tecnico rosanero ha le idee chiare, l’unico dubbio è legato al centrocampo, dove c’è il ballottaggio tra Kraja e Langella. In difesa il giovane Peretti sostituirà Lancini, mentre ritorna dal primo minuto Crivello con Accardi che va a sinistra. «Ho passato le notti a capire se questa squadra soffre i big match,  abbiamo vinto su campi in cui non riusciranno a fare altrettanto le nostre concorrenti. A Giugliano avevano perso tutte, abbiamo fatto cose incredibili, dieci vittorie di fila. Questa squadra fino a ora al di là delle due sconfitte, diverse fra loro, non ha mai sofferto le avversarie». Settimana particolare per il tecnico rosanero, dato che per la prima volta la sua panchina non è sembrata così salda, ma in questi giorni sono arrivate le rassicurazioni da parte della società.  « Ma preferisco che si prenda di mira me, piuttosto che la mia squadra. Mi sento in discussione sin dal primo giorno. È normale che ci sia chi ha più simpatia nei miei confronti e chi ne ha meno. Probabilmente c’era chi si aspettava un allenatore più importante di me, ma per questa squadra sono pronto a dare tutto me stesso, mi godo il momento e sono fiero di allenare il Palermo. La gente è libera di dire tutto quello che vuole, ne dicono di tutti colori a Sarri,  Allegri e Ancelotti, tutti allenatori molto più bravi di me, non vedo perché non si possa fare delle critiche a me. Poi però c’è la persona e la sua dignità va rispettata. Quando si parla dell’uomo direi che ognuno si deve guardare allo specchio prima di parlare. Un esonero, cacciare uno che ha vinto dodici partite su quindici sarebbe stato strano, ma non c’era bisogno che mi rinnovassero la fiducia a mezzo stampa. Mi fa piacere, ma non serviva. Sento rispetto e stima per il mio lavoro»