Repubblica: “Il calcio che verrà. Il Mondiale ogni due anni e il piano Superlega”

IL NUOVO SCONTRO FRA FIFA, UEFA E CLUB

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’ipotesi del Mondiale ogni due anni, ma non solo.

La mattina del 20 aprile, un martedì, nei corridoi del Palazzo dei congressi di Montreux il nervosismo dei massimi dirigenti Uefa era più che percepibile. Nella notte fra domenica e lunedì dodici fra i più grandi club europei avevano rivelato il loro progetto di Superlega, e il congresso Uefa era la sede dalla quale doveva arrivare la risposta ufficiale, già anticipata dalle dichiarazioni di netta chiusura del presidente Aleksander Ceferin.

Il nervosismo non era legato al fortissimo stress di quelle ore, piuttosto all’attesa per l’intervento di Gianni Infantino, il presidente della Fifa la cui fedeltà alle ragioni dell’Uefa non veniva data per scontata. Se Infantino avesse offerto una sponda ai rivoltosi, la posizione di Ceferin si sarebbe notevolmente indebolita. Per questo motivo, le parole decise di Infantino (“ either you are in, or you are out”, o siete dentro o siete fuori, rivolte ai club) vennero accolte con grande sollievo dai vertici Uefa.

Il fronte istituzionale aveva tenuto: nelle ore successive, la rinuncia delle società inglesi — assediate dalla protesta dei tifosi, astutamente cavalcata da Boris Johnson — avrebbe portato al ritiro del progetto. Quel mattino Ceferin abbracciò Infantino con trasporto, e sì che fra i due c’era sempre stata una fredda rivalità. La Fifa aveva sostenuto l’Uefa. Ma era illusorio pensare che l’avesse fatto gratis.