Repubblica: “I rosa nelle mani di Brignoli, il portiere goleador che ama il ciclismo”

Nella giornata di ieri è stato presentato Alberto Brignoli. Il nuovo estremo difensore rosanero oggi farà il suo debutto contro il Sandonà, squadra militante in serie D e si è detto emozionato per questa prima volta. Di seguito le dichiarazioni del portiere in conferenza stampa riportate dall’edizione odierna de la “Repubblica”:

“Prima un passato da ciclista, oggi un presente da portiere del Palermo. E in mezzo un flash da bomber. Alberto Brignoli metterà oggi per la prima volta i guanti del Palermo nel corso dell’ultimo test amichevole del ritiro di Sappada contro il Sandonà, club di serie D. «L’emozione per un debutto c’è sempre – dice – la tensione e la paura di sbagliare ti tengono attento». Non ci pensava nemmeno a giocare a calcio Brignoli, era sempre in giro in bicicletta e pensava anche di fare quello sport. Quando non pedalava metteva gli scarponi e andava a sciare. Tanti sport, tranne che il calcio. Del resto a pallone ci giocavano tutti. Poi a otto anni, nel 1999, vide il suo idolo Marco Pantani fermato a Madonna di Campiglio e decise di scendere anche lui dalla bicicletta per sempre. Suo padre era portiere, di guanti in giro per casa ce n’erano parecchi, ne prese un paio e non li ha più lasciati. C’è chi dice che la sua carriera è fatta di picchi incredibili. Alla Ternana è stato miglior portiere della B e si è beccato anche sette giornate di squalifica per qualche gesto e parola di troppo nei confronti di un arbitro; il giorno del debutto in A con la maglia della Sampdoria ha preso cinque gol dalla Juventus, ma ne ha realizzato uno di testa con la maglia del Benevento al Milan. Lui sorride e dice che è sempre stato così, dalle elementari fino al liceo linguistico, scuola poi lasciata quando gli impegni calcistici si sono fatti più pressanti. «Sono un portiere cresciuto dal niente – dice – ho fatto tutte le categorie. Il mio è stato un percorso di crescita che non si arresta mai. Il gol è una cosa fuori dal normale, ma fa parte del gioco. Tutto è stato enfatizzato anche troppo perché è stato un insieme di situazioni: il primo punto contro il Milan con il gol del portiere contro Gattuso alla prima in panchina. Adesso sono qui per una nuova grande sfida. Se vuoi emergere non puoi permetterti di rimanere nell’anonimato. È il mio modo di giocare. Non è che va sempre bene, ma preferisco sbagliare provando a fare qualcosa, piuttosto che sbagliare rimanendo passivo». Il Palermo lo ha acquistato a titolo definitivo dalla Juventus. «Fare parte di quel mondo è stato il coronamento di un sogno – dice Brignoli – per giocare lì devi essere fra i migliori al mondo e io non lo sono. Non potevo pretendere di giocare nella Juve. Non è che non ci abbia mai pensato, è stato un obiettivo, ma tutti si pongono il massimo come traguardo. Dopo tre anni sono felicissimo di indossare la maglia del Palermo perché abbiamo l’obbligo di provare a vincere, per me è un grande stimolo, per me questo è sentirsi vivo»”.