Repubblica: “Ho dedicato la mia intera vita a Palermo. Santuzza liberaci da cricche e malaffare”

L’edizione odierna di “Repubblica” parla della festa di Santa Rosalia. Nell’anno senza Festino ha gridato “Viva Palermo e Santa Rosalia” in una piazza Bellini animata da pochi curiosi. E alla Santuzza, che l’anno prossimo celebrerà per l’ultima volta da sindaco, ha affidato di nuovo Palermo – scrive il quotidiano -.. Lo ha fatto nell’anno che ha svuotato la città di turisti dando un colpo durissimo alla già fragile economia. L’anno delle emergenze, con le strade a pezzi, la città sporca, la stessa città che non riesce a seppellire i suoi morti con oltre 500 bare nel deposito dei Rotoli. L’anno in cui l’assessore alla Cultura – Adham Darawsha, sulle cui origini palestinesi il sindaco aveva scommesso rinominando la delega “alle culture” – si dimette sette giorni prima del 14 luglio sostituito in corsa dal direttore dell’Accademia delle belle arti Mario Zito. Ma Leoluca Orlando dice che a Santa Rosalia chiederà di proteggere la città dalle “cricche”.
Sindaco che cricche? «Quelle nelle quali si è articolata la mafia. Gruppetti che cavalcando interessi legittimi fanno infiltrare il malaffare e che purtroppo hanno sponda tra i consiglieri comunali. Ma anche io posso diventare una sponda inconsapevole, così come gli assessori e i burocrati».