Repubblica: “Dissipati 21 milioni in 3 mesi. Così Arkus ha ucciso il vecchio Palermo”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’operato di Arkus Network. Ecco quanto riportato: “Con questa situazione in primavera, con Zamparini ai domiciliari per falso in bilancio, sono comparsi i fratelli Tuttolomondo e il gruppo Arkus che a soli 10 euro si sono comprati la società. Potevano essere i salvatori dei rosanero, si sono rivelati i ” giustizieri” di una società in agonia. Per i commissari infatti è il gruppo Arkus a dare colpo di grazia all’agonizzante Us Città di Palermo, quando quest’estate i nuovi amministratori non riescono a reperire in tempo la fideiussione da 800 mila euro necessaria all’iscrizione al campionato di serie B. Secondo la relazione dell’attuale amministratore giudiziario Giovanni La Croce la gestione Arkus in tre mesi ha dissipato 21 milioni di euro di valore societario. La mancata iscrizione al torneo cadetto ha provocato la perdita del titolo sportivo e lo svincolo di tutti i giocatori sotto contratto, l’unico asset positivo del club. Con la dichiarazione di fallimento ora la parola passa di nuovo ai pubblici ministeri per gli aspetti penali della vicenda. La contestazione della bancarotta fraudolenta è quasi un atto dovuto sia per Zamparini che per i fratelli Tuttolomondo, visto che il sostituto Andrea Fusco nella memoria depositata in sede fallimentare ha sottolineato «la natura fraudolenta degli atti posti in essere dalla stessa società durante la procedura prefallimentare»”.