Repubblica: “Covid, battaglia nel governo sulle misure morbide. L’ira dei sindaci, scaricabarile”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oltre alla chiusura anticipata dei locali, i sindaci disporranno la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie e piazze dei centri urbani dove si possono creare situazioni.

Restano vietate le feste le feste nei locali pubblici e privati e la “forte raccomandazione” di evitarle anche nelle abitazioni private.

I ristoranti ma anche tutti gli altri locali con servizio al tavolo potranno rimanere aperti dalle 5 fino a mezzanotte e con un massimo di sei persone allo stesso tavolo.

Sono vietati gli sport di contatto svolti a livello amatoriale e arriva il divieto anche per le gare dilettantistiche in ambito provinciale. Barbieri, parrucchieri, estetisti possono continuare a operare, come hanno fatto, dopo il lockdown, da metà maggio in poi.

Per la “movida” si lascia ai sindaci la possibilità di «chiudere al pubblico dopo le 21 vie o piazze nei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento».