Repubblica: “«Chievo e Parma in B». l’Italia che arrossisce nell’estate di Ronaldo. Gli emiliani vanno verso la “grazia”? Le ultime”

“In via Rosellini a Milano guardano in direzione di Roma col fiato sospeso. Sulla Serie A che nascerà tra otto giorni, aleggia un punto interrogativo grosso così: il Chievo e il Parma, da ieri è scritto nero su bianco nelle richieste della Procura della Federcalcio, rischiano seriamente di essere retrocesse. Alle 19 di giovedì della prossima settimana, la Lega di Serie A schiaccerà il bottone che darà il via al sorteggio della prima giornata del prossimo campionato, al posto di quei nomi potrebbe esserci una “ X”. Mentre Crotone e Palermo aspettano sperando nel ripescaggio. Il tribunale nazionale della Figc deciderà tra giovedì e venerdì se il Parma dovrà essere penalizzato di 2 punti per gli sms del centravanti Calaiò a De Col dello Spezia («venerdì non rompere il cazzein. Dillo pure a Claudien») e se il Chievo dovrà scontare 15 punti – con annessa retrocessione – per le plusvalenze ritenute fittizie col Cesena appena fallito. Il club neopromosso potrebbe anche cavarsela, se è vero che lo stesso procuratore aggiunto Tornatore ha proposto al giudice Scino una richiesta subordinata, di penalizzazione a 6 punti da scontare nel prossimo campionato: per mantenerne l’afflittività della pena ma non colpire eccessivamente una società sana per la sciocchezza di un suo tesserato (tra l’altro il tentato illecito è sempre stato sanzionato con un solo punto di penalizzazione, che non cancellerebbe la promozione). Ma l’ipotesi più verosimile è che il tribunale possa scegliere per la derubricazione in una semplice slealtà sportiva, che costerebbe solo un’ammenda, senza penalizzazioni. Ma soprattutto consentirebbe a Calaiò di evitare una squalifica durissima: 4 anni è la richiesta dei pm federali. Più complicata la situazione del Chievo. La società è spaventata, anche perché tra i corridoi di via Campania, dopo il processo di primo grado, c’era chi sibilava frasi come « un segnale al sistema va dato » . Il sistema è quello delle plusvalenze, cosmesi abituale per i bilanci di tutta la Serie A. O forse anche di più. A rendere davvero grave la posizione dei veronesi di Campedelli, è paradossalmente il fallimento del Cesena: che nell’unica estate in cui non ha potuto dar vita a operazioni di scambio con i gialloblù inevitabile, vista la lente d’ingrandimento della Procura federale – non è riuscita a iscriversi al campionato. Al Chievo è stata contestata una prassi che da anni (lo rivelò a gennaio il sito calciomercato. com) le consentiva di scambiare 30 calciatori con il Cesena mettendo a bilancio plusvalenze coi fiocchi: costati 4 milioni e rivenduti a 70. Ragazzi quasi mai impiegati, poi trasferiti in Serie D senza coinvolgere agenti, e in province vicine a quelle di residenza. Scambi fin troppo ricorrenti e che – è il sospetto della Procura – hanno avuto un impatto significativo sul risultato netto di bilancio rappresentando «una situazione economica e finanziaria inveritiera » . La battaglia di perizie legali sulla situazione patrimoniale non ha convinto la procura a fare sconti, tutto da verificare che riesca a far breccia in camera di consiglio, dove i giudici sono riuniti già da ieri. Nel migliore dei casi, la sentenza arriverebbe giovedì. Forse venerdì, al più tardi subito dopo il week end. L’idea sarebbe riuscire a fissare l’appello entro il 31 luglio, anche se mancherebbero i 10 giorni tra sentenza e secondo grado. Una cosa è certa: quando il 26 luglio i vertici del calcio italiano riempiranno la sede di Sky a Santa Giulia per i calendari, Parma e Chievo non sapranno ancora, se quello sarà ancora il campionato che giocheranno”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.