Repubblica: “Calcio italiano nel caos. Il Governo vuole controllare i conti dei club per decidere iscrizioni ai campionati”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caos del calcio italiano con le riforme che incombono e con il governo che vuole controllare i conti dei club.

Il governo italiano sta considerando una riforma significativa nella gestione finanziaria e amministrativa delle società sportive professionali, in particolare nel calcio e nel basket. Questa riforma propone la creazione di una nuova agenzia governativa che avrebbe il compito di controllare i bilanci delle squadre, esercitando un potere decisionale vincolante su chi possa iscriversi ai campionati, senza possibilità di appello per le squadre escluse.

La proposta di legge, ancora non inserita nell’agenda ufficiale ma già fonte di grande preoccupazione nel mondo dello sport, mira a sostituire la Covisoc, l’attuale commissione di vigilanza finanziaria della FIGC, con un ente che avrebbe maggiori poteri e meno legami diretti con le federazioni sportive. Questa mossa è vista come un tentativo del governo di estendere il proprio controllo su vari aspetti della vita pubblica, incluso lo sport.

Il ministro per lo sport Andrea Abodi, supportato da figure politiche come il senatore Claudio Lotito, ha promosso questa riforma, che risponde a una serie di esigenze percepite di maggiore trasparenza e controllo nel settore, ma ha anche scatenato una forte opposizione. Le società di Serie A, ad esempio, si sono espresse quasi unanimemente contro l’idea di un controllo governativo così invasivo sui loro bilanci e criticano anche il metodo di finanziamento dell’agenzia, che prevederebbe un contributo economico obbligatorio da parte delle stesse società.

Inoltre, la riforma proposta solleva questioni legate al rispetto delle regole internazionali, con l’UEFA che ha già espresso preoccupazioni sulla compatibilità di tale riforma con i regolamenti della FIFA, che richiedono un certo grado di autonomia per le federazioni sportive nazionali. Se la riforma fosse percepita come un’intromissione governativa eccessiva, ciò potrebbe mettere a rischio la partecipazione delle squadre italiane nelle competizioni internazionali.

La situazione è complicata ulteriormente dal fatto che la proposta di legge potrebbe essere inserita in un decreto legge sugli interventi urgenti per le imprese agricole, una scelta che sottolinea la mancanza di urgenza diretta della norma per il calcio, dato che i controlli per la stagione in corso sono già stati avviati. Questo ha portato a ulteriori critiche riguardo alla gestione e alla tempistica della proposta.

Di fronte a queste reazioni, Abodi sta rivedendo il testo e prevede di presentare una nuova versione nei prossimi giorni. Tuttavia, la difesa della riforma da parte del ministro indica una volontà di persistere in questa direzione, nonostante le forti resistenze nel mondo del calcio e al di là. Questa situazione evidenzia la tensione tra il desiderio di controllo governativo e l’autonomia delle federazioni sportive, una dinamica che potrebbe avere implicazioni significative per il futuro dello sport italiano.