Repubblica: “Caccia al tesoro dei diritti tv, così in B si spende più che in A”

“La riforma della “ Melandri” redistribuirà i profitti nel modo più equo di sempre. La promozione quest’anno può valere 50 milioni. E a gennaio è partita la corsa folle ai rinforzi C’è un tesoro che aspetta, e la corsa per raggiungerlo ha un prezzo. Quasi 6 milioni di euro, tanto hanno speso i club di Serie B sul mercato di gennaio, e per quanto assurdo possa sembrare, è persino più di quanto hanno versato le colleghe di Serie A. Da qui alla fine la forbice è destinata ad allargarsi, ma se continuasse su questo ritmo, la seconda Lega italiana potrebbe arrivare presto a spendere quanto mai aveva fatto dal 2012, quando arrivò a investire nei trasferimenti invernali la bellezza di 15 milioni. Il motivo dell’inversione di tendenza? Semplice: la corsa all’oro della Serie A. Non è un caso se il 70% dei soldi li hanno spesi quattro delle prime cinque in classifica del torneo. Ossia quelle candidate alla promozione. A qualcuno la cifra non sembrerà poi granché, ma Alessio Da Cruz, 21enne passato 10 giorni fa dal Novara al Parma per 2,8 milioni più bonus (e un premio da 500mila euro in caso di promozione), è l’acquisto più caro di gennaio negli ultimi 6 anni, per la B. E a Parma si sono presi pure Ciciretti, stellina ambita in tutta Europa e arrivato in prestito dal Benevento per quasi 300mila euro in attesa di passare a parametro zero al Napoli a giugno. Si sono mosse pure Palermo ( che tratta proprio col Parma l’acquisto di Calaiò), Frosinone e Bari, che aspetta adesso dal Benevento Memushaj. In fondo staccare un biglietto per la prossima serie A garantisce accesso alle cifre più alte mai toccate a una neopromossa. Merito della riforma delle legge Melandri voluta dal ministro Lotti nella legge di stabilità. Dal prossimo anno, la ridistribuzione dei diritti tv prevede una base del 50% uguale per tutti, e perciò premiante per le “ piccole”. Che potranno incassare fino a un 10% in più rispetto al passato. Un altro assist arriva dalla riforma del paracadute per chi retrocede. Immutata la cifra di 60 milioni totali all’anno, il nuovo statuto della Lega di Serie A prevede il versamento della cifra che spetta a chi retrocede ( 10 milioni per chi resta in A un anno, 15 per chi resta 2 anni e 25 per chi ne fa 3) in tempi rapidissimi: gran parte dei soldi, arrivano poche ore dopo la retrocessione. E se la somma che spetta alle 3 che scendono è inferiore ai 60 milioni previsti, quel che resta non viene ridistribuito in A. Ma può ingrossare la quota dell’anno successivo. Semplificando: una neopromossa, in 2 anni, può incassare da tv e paracadute fino a 50 milioni. Argomenti convincenti pure per chi in Serie A ci gioca e non vuole rinunciarvi. Non a caso, i 5 milioni spesi nel massimo torneo sono quasi tutti delle squadre in lotta: Benevento, Crotone, Spal (ieri è arrivato Everton Luiz). Comprare è un’anomalia in una Serie A che su una ventina di operazioni, ne ha chiuse 7 in prestito gratuito e 4 senza versare un euro. Il motivo è che restare tra i grandi consente di mantenere un piede aggrappato a quel piccolo tesoro senza doversi immediatamente accontentare del paracadute. E visto che la torta del calcio dei grandi si allarga, diventa inevitabile fare di tutto pur di averne una fetta”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.