Quotidiano di Puglia: “Bari: bilancio, rosso da 7,5 milioni ma De Laurentiis dà garanzie”

L’edizione odierna de “Il Quotidiano di Puglia” si sofferma sul bilancio del Bari.

Sette milioni e mezzo di perdita. Tra stadi chiusi, squadra che ha arrancato e difficoltà economiche delle aziende che legano il loro marchio alla società il bilancio del Bari si è chiuso in rosso per il secondo anno consecutivo. Dopo i -4 milioni della stagione 2019/2020, quella interrotta a marzo e ripresa a giugno con i playoff, il Bari ha chiuso in passivo per il secondo anno consecutivo. Un bilancio, quello relativo alla stagione 2020/2021, pubblicato qualche settimana fa, che testimonia quanto sia difficile fare calcio per tutti nel periodo di pandemia, a maggior ragione se si hanno obiettivi ambiziosi e, purtroppo, non si raggiungono gli obiettivi.

Il presidente Luigi De Laurentiis lo ha sottolineato più volte durante le conferenze stampa: la sua società sta facendo investimenti fuori dal comune in un periodo di ristrettezze come questo e i numeri, che sono pubblici e sotto gli occhi di tutti, gliene danno atto. Come confermato da una dettagliata analisi del bilancio della società di proprietà della Filmauro effettuata dal commercialista barese Luca Marotta sul suo blog, quest’anno come non mai è importante scalare la categoria, raggiungere la cadetteria e con essa assicurarsi una quota di diritti tv importante, sperando nell’apertura totale anche degli impianti.

L’assenza di pubblico, ipotizzando un campionato simile a quello precedente, ha privato la società di circa 2 milioni di euro di ricavi. L’anno prima, infatti, con il campionato sospeso alla 30esima giornata, il Bari aveva incassato tra abbonamenti, botteghino per le gare interne e quote per le partite in trasferta (alla società ospitata va una parte minima dell’incasso pari ad una quota del 10-15% circa) 1milione e 450mila euro. Introiti mancanti nelle case della società biancorossa che dalle sponsorizzazioni ha incassato una cifra vicina ai 2milioni e 750 mila euro, 700mila in meno della stagione precedente. La necessità di scalare la categoria non ha dato modo alla società di pensare alla patrimonializzazione dei calciatori. Al 30 giugno 2021, quando non erano stati ceduti ancora Mercurio e Mane, i proventi per la cessione di calciatori erano di poco superiori ai 100 mila euro.