Problemi di Snus in Premier League: lo stimolante che genera dipendenza tra i giocatori (VIDEO)

In Inghilterra sta spopolando la mania dello Snus. Tabacco macinato, essiccato prodotto in Svezia, umidificato a vapore e raccolto in bustine piccole, delle dimensioni di una caramella.

In Inghilterra e in Europa, tranne che nel Paese scandinavo, è considerato illegale eppure soprattutto in Premier League ci sono calciatori che ne fanno uso provando a consumarlo lontano da occhi indiscreti, a non farsi sorprendere dagli obiettivi delle telecamere. Come si legge su “FanPage.it” al di là della Manica quello che può sembrare un semplice vizio, una trasgressione di poco conto, viene invece preso sul serio tanto da essere definito come un “problema importante” per il calcio britannico. Quali sono gli effetti? Agevola il rilascio di dopamina, per un giocatore è una sorta di eccitante istantaneo. Non una sostanza dopante proibita ma qualcosa di stimolante che può provocare dipendenza e rappresenta un rischio notevole per la salute (anche) a causa della possibile insorgenza di tumori.

Nel 2016 destò scalpore l’immagine di James Vardy che nel ritiro dei Tre Leoni girava impugnando una confezione di quel tabacco speciale in una mano mentre nell’altra stringeva una Red Bull. L’esempio dell’attaccante del Leicester, che ha dichiarato di aver smesso di usarlo, è stato solo la punta dell’iceberg mentre un’indagine recente (quella condotta da The Athletic più di recente e dal Daily Mail in passato) ha confermato come il consumo sia molto più diffuso di quanto si pensi tra i calciatori, tanto dei settori giovanili quanto in altre categorie fino alla stessa Premier. Nel 2016 destò scalpore l’immagine di James Vardy che nel ritiro dei Tre Leoni girava impugnando una confezione di quel tabacco speciale in una mano mentre nell’altra stringeva una Red Bull. L’esempio dell’attaccante del Leicester, che ha dichiarato di aver smesso di usarlo, è stato solo la punta dell’iceberg mentre un’indagine recente (quella condotta da The Athletic più di recente e dal Daily Mail in passato) ha confermato come il consumo sia molto più diffuso di quanto si pensi tra i calciatori, tanto dei settori giovanili quanto in altre categorie fino alla stessa Premier.

Di seguito una clip: