Pres. Cittadella: «Palermo? “Cannoli” e sentenza, vi dico tutto»

L’edizione odierna de “Il Mattino – Padova” riporta le dichiarazioni di Andrea Gabrielli, presidente del Cittadella, raccontando la conquista dei play-off dopo il pareggio esterno contro il Palermo. Rientro in ritardo? «Al di là del disguido, mi piace viaggiare con il gruppo, quando posso perché ti consente di vivere in presa diretta quello che accade, regalandoti un’esperienza molto più coinvolgente. Prima di partire abbiamo cenato nell’albergo in cui eravamo a Mondello: il clima era sereno in tutti i sensi, ben diverso da quello novembrino trovato al nostro rientro». Pochi eccessi, «ma ci siamo concessi qualche cannolo siciliano in più, con i giocatori che, per una sera, hanno lasciato stare la dieta. Un abbraccio con Marchetti e Venturato c’è stato. E comunque non ho mai perso la fiducia, neanche quando eravamo sotto di 2 gol e virtualmente fuori dalle prime otto, perché questa squadra ha mostrato in più occasioni di non mollare mai e di sapersi esaltare nelle difficoltà». Futuro di Marchetti? «Non ha senso parlarne adesso, ma dico anche che non voglio neanche prendere in considerazione un domani senza di loro al Cittadella. In ogni caso il futuro è adesso, il futuro sono questi playoff che mi auguro dureranno quanto più a lungo possibile e per i quali ci siamo qualificati senza dover dipendere da alcun verdetto della giustizia sportiva. Il turno preliminare ti fa sentire solo il profumo degli spareggi promozione, si entra sul serio nel vivo solo con le gare di andata e ritorno. E noi vogliamo dire la nostra». Sentenza Palermo? «Per quanto riguarda quello che sarà il verdetto del Tfn, dico solo che ripongo piena fiducia nella giustizia sportiva e credo che saprà arrivare a una sentenza in linea con quelli che sono i regolamenti. Per quanto concerne, invece, il prossimo avversario, non possiamo che attendere. Da un punto di vista tecnico non vedo grosse differenze fra l’una e l’altra, anche se è vero che in campionato con gli abruzzesi abbiamo vinto due volte su due, mentre con i liguri abbiamo perso. E, se è vero che non c’è due senza tre, mi verrebbe da sperare nel Pescara…». Tanti i messaggi di complimenti giunti in queste ore. «Forse a un certo punto più di qualcuno dava per assodata la qualificazione. Non lo è mai stata, e averla raggiunta in un campionato a 19 squadre la rende più significativa, perché il livello si è alzato». Anche i presidenti delle neopromosse Pordenone ed Entella hanno dichiarato che quello del Cittadella è il modello da seguire. «E ci fa piacere: abbiamo sempre cercato di lavorare con umiltà e attenzione ai costi, e nel rispetto di certi valori. Continueremo su questa strada, sperando che altri ci seguano».