Palermo, tre punti sono un obbligo. Anche se i campionati si vincono in estate

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara di oggi che il Palermo sarà obbligato a vincere contro la Juve Stabia.

Ci sentiamo come i soldati al fronte in attesa di una lettera da casa, di una novella che riscaldi il cuore e lo apra a nuove speranze. Facciamo nostre le preoccupazioni di una tifoseria che aspetta un segnale per potere credere in una squadra che ancora può far tutto, ma non fa nulla. O meglio, fa sempre meno di quello che ci si attende, molto meno di quanto occorrerebbe per andare in B. Con Baldini sei punti in quattro partite, né pochi né molti; buoni per galleggiare in zona play-off, non buoni per raggiungere un secondo posto che consentirebbe di giocare gli spareggi in condizione di favore.

Ma non sono pochi i sei punti, è modesto il gioco espresso dal Palermo. Vigoroso a Catanzaro, buono per un tempo contro il Monterosi, insufficiente contro Messina e Campobasso. E serve a poco prendersela con Pelagotti (che proprio all’andata salvò il pari a Castellammare di Stabia parando allo scadere su Stoppa), qui i progressi vanno fatti in ogni parte del campo. Ci speravamo con l’arrivo di Baldini, col cambio di modulo, con l’inserimento di Damiani in mezzo al campo e ci speriamo ancora, ma i segnali non incoraggiano. Questo Palermo si porta addosso i limiti di sempre, perché va ribadito che i campionati si vincono e si perdono in estate. Quando vengono costruite le squadre.

Sgombriamo il campo da un equivoco. Siamo in Serie C e non è possibile chiedere calcio brillante. In questo senso solo la Turris ha qualcosa in più ma paga per altro verso la sua organizzazione offensiva. Ci basterebbe che il Palermo giocasse più con la testa, che leggesse le situazioni di gara con più attenzione e umiltà, che non si facesse raggiungere in modo così puerile. In fondo sarebbe bastato evitare la rimonta del Messina per trovarsi a due punti dal secondo posto. Insomma, basterebbero piccoli correttivi per giocarsela fino alla fine, sperando nella lotteria degli spareggi. Ma partire dal settimo posto come lo scorso anno sarebbe come cercare un terno al lotto. E giocando in questo modo, con tali sbalzi di rendimento anche nel corso della stessa partita, sarà impossibile riempire il Barbera. Che paradossalmente s’è infiammato di più per la galoppata in Serie D.