Palermo, Stulac un paradosso. Numeri super ma è…precario

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul paradosso Stulac.

I gol a tempo scaduto lo hanno fatto entrare nei cuori dei tifosi rosanero, ma sono solo un tassello del lavoro svolto durante il campionato: Stulac non sta semplicemente disputando la miglior stagione in carriera, ma lo sta facendo senza la certezza di un posto da titolare e lasciando in qualsiasi avversario la consapevolezza di potersi accendere in qualunque momento della partita. Un aspetto, quest’ultimo, imparato con dolore da Spezia e Cremonese, entrambe convinte di avere già indirizzato il risultato al Barbera e beffate al fotofinish dal numero 6.

Al giro di boa Stulac ha a referto quattro reti e due assist: solo due centrocampisti (esterni esclusi) hanno fatto meglio di lui in Serie B in termini di partecipazione a una marcatura: si tratta di Bernabè del Parma (cinque reti, tre assist) e Tessmann del Venezia (quattro reti, tre assist), ma entrambi al contrario dello sloveno vengono inseriti quasi sempre da Pecchia e Vanoli nell’undici iniziale; per il regista del Palermo sono appena 9 su 17 le partite da titolare, eppure ciò non gli ha impedito di essere efficace come i colleghi. A dicembre Stulac non conta nemmeno una presenza dal primo minuto e i minuti giocati sono appena 82 (recuperi esclusi), sufficienti comunque per mettere a referto due gol (Catanzaro e Cremonese) e un passaggio vincente (per Graves a Como): l’ultima gara giocata dall’inizio è quella di Terni, anch’essa chiusa con un assist per il momentaneo 0-1 di Lucioni.

Nel momento in cui Corini ha sospeso le rotazioni a centrocampo, promuovendo titolari Gomes, Segre e Coulibaly (sostituito da Henderson dopo l’infortunio al soleo), le caratteristiche di Stulac gli sono apparse più funzionali a gara in corso, contando soprattutto sulla letalità sui calci piazzati: il francese, apparso comunque in crescita nelle ultime settimane e autore di due passaggi vincenti contro Pisa e Como, ha peculiarità diverse da Stulac in quanto tende a favorire ripartenze palla al piede (mentre lo sloveno predilige il lancio a spiovere o in verticale) e duelli davanti alla difesa (aspetto sul quale garantisce una presenza maggiore rispetto al compagno). Il tecnico a inizio campionato aveva provato a più riprese a farli giocare insieme, ma tale scelta si è rivelata un boomerang poiché il Palermo si esponeva troppo spesso al contropiede avversario, senza riuscire a ripiegare con puntualità; da quando la gerarchia si è cristallizzata, con Gomes in campo e Stulac riserva di lusso, i rosa sembrano aver trovato equilibrio a centrocampo anche grazie al livello più alto garantito dai compagni di reparto, Segre su tutti.