L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul rebus esterni in casa Palermo.

Cinque aspiranti titolari per un ruolo e la sensazione che a giocare sarà chi riuscirà a mettere in campo qualcosa in più dei compagni di reparto. Contro il Como Corini dovrà nuovamente fare i conti con il rebus degli esterni che andranno a comporre con Ranocchia il terzetto alle spalle di Brunori: sulle sue riflessioni incideranno struttura tattica dell’avversario e risposte che arrivano dal match precedente e da Torretta. I numeri di inizio 2024 indicano un contributo per certi versi paradossale alla fase realizzativa di Insigne, Di Francesco, Di Mariano, Mancuso e del neoarrivato Traoré: 0 gol segnati (sui 10 totali del Palermo) ma ben 5 assist (tre dei quali del numero 10); di fatto una rete su due nasce da un passaggio vincente degli esterni offensivi. Da un lato il tecnico può sorridere perché i risultati sono arrivati anche senza un loro apporto concreto, dall’altro però non gli dispiacerebbe vedere l’efficacia sotto porta di fine 2023: ritrovare Como e Cremonese, le avversarie contro cui i rosa avevano fatto il bello e il cattivo tempo sulle due corsie, può essere la formula vincente anche dopo il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1.

La maggiore lontananza dall’area avversaria si spiega in parte proprio con il cambio di modulo, che impone agli esterni un maggiore contributo alle mansioni difensive e affida la fase realizzativa all’asse centrale Segre-Ranocchia-punta di riferimento, che può essere Brunori o Soleri: non è un caso che 9 dei 10 gol del Palermo nel nuovo anno siano arrivati da loro quattro, con Ceccaroni (un altro che gioca al centro, seppur più indietro) a completare l’opera. Eppure a propiziare le marcature è soprattutto il lavoro sporco degli elementi di fascia, ai quali anche in partite non esaltanti basta una scintilla per mandare in porta i compagni: a Mancuso sono bastati 5’ contro il Modena per servire a Soleri la palla del 4-2, Di Francesco pur non avendo brillato con la Feralpisalò ha messo un cross al bacio per il raddoppio del numero 27, Di Mariano ha risolto il rebus Catanzaro con un assist per Segre e contro il Bari si è ripetuto altre due volte, per Ceccaroni e per l’ex Torino, partendo dalla panchina. All’appello manca ancora Insigne, forse quello che a causa delle attitudini quasi esclusivamente offensive sta pagando più di tutti il nuovo schema, mentre Traoré attende il debutto per dimostrare di che pasta sia fatto