Palermo-Parma 1-3 (19 maggio 2013), dal gol addio al pianto finale: l’ultima gara di Miccoli in rosanero

Sono passati esattamente 7 anni da quel Palermo-Parma, ultima gara del campionato di Serie A 2012/13 conclusasi con il risultato di 1-3 a favore degli ospiti. I rosanero, già retrocessi, speravano solamente di salutare i propri tifosi nel migliore dei modi, cosa che, purtroppo, non è accaduta. Nonostante un inizio positivo da parte del Palermo, il Parma affonda la squadra di Sannino con tre reti realizzate nel giro di 8 minuti, Gobbi al 38′, Valdés al 41′ e Belfodil al 46′. La rete della bandiera della compagine palermitana arriverà al 75′ con una bella punizione del capitano Fabrizio Miccoli, quest’ultimo senza dubbio il più atteso della serata.

Quella con il Parma sarà proprio l’ultima partita giocata con la maglia del Palermo di capitan Miccoli, il quale saluterà i tifosi rosanero non nel modo sperato, con la retrocessione della squadra dopo 9 anni nella massima serie, ma con una rete di pregevole fattura, con la sua specialità: la punizione. Arrivato nel 2007 dalla Juventus, il Romário del Salento è riuscito a farsi sempre più spazio all’interno dell’organico rosanero fino a diventarne il capitano ed il giocatore più rappresentativo. Con la maglia del Palermo, Miccoli batterà ogni tipo di record, realizzando in totale 81 reti con la maglia rosa. L’ex numero 10, nel corso della sua esperienza con il Palermo durata ben 6 anni (dal 2007 al 2013) vivrà sulla propria pelle, da vero leader e simbolo della squadra, tutte le vicende sul piano calcistico che hanno coinvolto la squadra in questo lasso di tempo. Dalla grande stagione 2009/10 sul piano realizzativo, Miccoli maturerà la speranza di poter prender parte ai Mondiali 2010, sogno stroncato da un infortunio al crociato che l’ha colpito proprio in quel periodo e che ha definitivamente distrutto ogni possibilità di vederlo nell’organico di Lippi.

Con Miccoli in squadra, in quegli anni la società rosanero otterrà alcune delle maggiori soddisfazioni della sua storia: dalle grandi prestazioni condite anche con alcune vittorie contro colossi del calcio italiano quali Juventus, Inter e Milan, fino ad arrivare ai piazzamenti nelle zone alte della classifica, risultati che permisero ai rosa di giocare anche l’Europa League. Come ogni cosa, l’esperienza di Miccoli al Palermo è stata caratterizzata anche da alcuni episodi tristi, basti pensare al sogno Champions League di tutta la squadra e tifoseria macchiato da quel pareggio in casa per 1-1 contro la Sampdoria nella stagione 2009/10. Proprio in occasione della gara contro la Samp, dopo il vantaggio degli ospiti, Miccoli si guadagnerà e realizzerà il rigore del definitivo 1-1 rimanendo inoltre dolorante in campo visto l’infortunio rimediato, ma con la volontà di trascinare la squadra. Altra grande delusione è stata senza dubbio la finale di Coppa Italia della stagione 2010/11 persa contro l’Inter, gara che ha distrutto il grande percorso fatto nella competizione da parte dei rosanero ed il sogno di migliaia di tifosi arrivati allo Stadio Olimpico di Roma per stare vicino alla squadra. In occasione di quella partita, Miccoli partirà incredibilmente dalla panchina, entrando solamente al 55′ fornendo poi l’assist dalla bandierina per la testa di Munoz, gol che portò temporaneamente il risultato sul 2-1 a favore dei nerazzurri, risultato poi incrementato dalla rete sul finale di Milito.

Ritornando alla gara contro il Parma, Miccoli saluterà il Palermo ed i suoi tifosi baciando la maglia sotto la curva per trasferirsi nella “sua” Lecce. La sua ultima esperienza da calciatore sarà però con la maglia dei maltesi del Birkirkara, al termine di quest’ultima lascerà il calcio giocato nel 2015. Dopo il fallimento della società rosanero, in occasione della “Notte dei Campioni”, partita organizzata in vista dell’inizio del nuovo ciclo rosanero, anche Miccoli prenderà parte alla gara.

Dando uno sguardo al passato, date le incredibili qualità del giocatore, quest’ultimo avrebbe senza dubbio potuto giocare fisso in una grande squadra, ma lui ha scelto di diventare un simbolo del Palermo. Nonostante alcune vicissitudini, Fabrizio Miccoli ha rappresentato un’icona del Palermo, dopo di lui la maglia numero 10 non troverà una schiena fissa, passerà a molti giocatori: da Joao Silva a Di Gennaro, fino ad arrivare ad Hiljemark e Trajkovski, passando per Coronado. Si tratta di giocatori che, chi per un motivo, chi per un altro, non hanno onorato la pesante eredità lasciata da Miccoli. Quest’anno la “10” è stata indossata da Rizzo Pinna, giocatore dalle indiscusse qualità che purtroppo ha avuto poche chance per mettersi in mostra. Nella speranza che, in futuro, la maglia numero 10 rosanero possa trovare un padrone stabile.