Palermo-Ogbonna? Il difensore: «Vorrei restare in Premier»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Ogbonna, difensore del West Ham accostato al Palermo nelle scorse ore.

Comunque vada a Praga, lui soffierà le bolle per sempre. «I’m forever blowing bubbles» cantano i tifosi del West Ham. E con loro Ogbonna, da 8 stagioni un leader dalle parti di Stratford. «Non ho mai rinnegato le mie origini, anche se qui a Londra mi sento a casa. Forse il destino ha voluto che ci fosse un’italiana a dividere il mio West Ham da un titolo europeo». Alla finale di Conference mancano solo cinque giorni e qualcuno dice che sarà l’ultima di Angelo coi martelli sul petto.

Ogbonna, togliamoci subito il pensiero: chi la vince? «Lo sta chiedendo a un italiano, la risposta è scaramantica: “La migliore”»

E voi vi sentite migliori? «Siamo forti, ma dovrà dirlo il campo. Io non mi fido mai».

Bello essere il secondo azzurro per presenze in Premier dopo Zola? «Centonovanta, insieme a Di Canio, un record di cui vado orgoglioso. All’inizio non mi aspettavo di poter passare così tanti anni in una sola squadra».

Com’è il calcio inglese, visto da dentro? «La gente qui paga il biglietto perché vuole vedere intensità, velocità e spettacolo. E ti incita a fare qualcosa di più di una partita tattica. Per noi difensori è un duro lavoro, soprattutto quando hai a che fare con gente tipo Haaland».

Il suo giudizio sulla Serie A? «Ha portato tre squadre nelle finali europee, ora è al top».

Ogbonna, lei ha il contratto in scadenza. Cosa succederà a fine giugno? «Ne stiamo parlando, attendiamo la fine della stagione. Io qui mi sento in famiglia, amo il club e i tifosi. E continuerei a dare tutto per il West Ham».

Perché non la vediamo più in Nazionale? «Lei lo sa? Io no e non ho mai smesso di amare la maglia azzurra».

Qualcuno sostiene che un italiano abituato a giocare in Premier farebbe comodo. Con Mancini c’è mai stato un confronto? «No, non ho mai contestato le scelte del Ct e con lui non ci sono mai state incomprensioni. Anzi, se lo sentite fategli sapere che la mia porta sarà sempre aperta»

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