Palermo, il ballerino del gol. Storia di Tutino, Iachini: «Il City Group ha fatto un ottimo affare»

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Tutino riportando alcune parole di uno dei suoi ex allenatori, Beppe Iachini.

L’idea è sempre quella di dare spettacolo e di divertirsi. E Gennaro Tutino non l’ha mai cambiata da quando, piccolo, sognava il palco di Amici e di diventare come l’immenso Nureyev fino al debutto al Renzo Barbera, contro il Bari, che ha inaugurato con due colpi di tacco, la sua specialità, e poi con un tentativo di rovesciata nell’azione che avrebbe portato al tocco vincente di Marconi («Ho dato un piccolo contributo con il mio liscio, poi Ivan ha fatto il resto e mi ha regalato l’esordio con vittoria»), scatenando il consenso dei tifosi. Era uno dei ragazzi più promettenti della Scala del calcio: gol, talento, prodezze da
campioncino.

Mamma Loredana sperava che diventasse ballerino, papà Alfredo calciatore. Fu per questo che, dai cinque agli undici anni, divise i giorni della settimana tra pallone, danza e scuola. Forse troppo per un bambino che alla fine preferì le acrobazie sotto porta ai demi plié. Beppe Iachini, che l’ha avuto a Parma nella scorsa stagione, vede rosa in tutti i sensi: «Il City Group ha fatto un ottimo affare. Gennaro è un bravissimo ragazzo e ha l’età giusta per esplodere con le sue innate qualità non ancora espresse al massimo. Ha peculiarità da punta di appoggio ma può anche essere impiegato in fase più avanzata. Dopo Salerno, è l’occasione da cogliere al vo lo. Non può fallire, la scommessa sul Palermo lo aiuta perché è la piazza perfetta in quanto vive di entusiasmo e di passione. E quest’ anno, in un campionato incerto può succedere di tutto».