Palermo, grandi sogni con lo sceicco del City. Sta per chiudersi un cerchio iniziato un migliaio di anni fa

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla trattativa tra Mirri e lo sceicco a capo del Manchester City.

C’è la suggestione della storia, quella vera, che si lega ai destini del calcio, in questa vicenda di denari e padroni. A Palermo, infatti, sta per chiudersi un cerchio il cui tracciato è iniziato nientemeno che un migliaio anni fa quando, a ridosso dell’anno mille, gli arabi spostarono in quella città la capitale del loro regno di Sicilia e la resero splendida con monumenti che ancora oggi ne testimoniano influsso e potenza. Adesso, invece, i loro discendenti potrebbero far risplendere il calcio innalzandolo a vette inimmaginabili neppure dal più ottimista dei tifosi rosanero. Gli arabi in questione sono i rappresentanti del City Football Group (la società che controlla i club satelliti della “casa madre”) che da qualche mese stanno trattando l’acquisto del club siciliano dal presidente Dario Mirri. Le indiscrezioni si rincorrono da tempo, non solo in città, ma in queste ore hanno ripreso vigore in conseguenza di nuovi incontri e dell’avvio di una concreta “due diligence”.

Operazioni che dovrebbero preludere a una conclusione della cessione. La trattativa si sviluppa sul progetto di acquisto da parte dei nuovi investitori dell’80 per cento delle quote del club, valutate tra i 6 e gli 8 milioni di euro, con Mirri che manterrebbe il controllo del restante 20 per cento divenendo così il trait d’union tra i nuovi investitori e il tessuto politico imprenditoriale cittadino. Ovviamente la notizia ha scatenato curiosità e, soprattutto, entusiasmo in una città che da sempre segue le vicende della propria squadra con una enorme passione e le potenzialità del gruppo che fa capo allo sceicco Mansour non fanno altro che alimentare sogni di riscossa e scenari calcistici sin qui neppure immaginabili. Intendiamoci: a Palermo sono grati a Dario Mirri, l’imprenditore che, dopo aver iniettato nel club circa tre milioni per evitarne inutilmente il fallimento ha rilevato (con Tony Di Piazza, poi estromesso) il titolo sportivo in Comune e lo ha riportato tra i professionisti. Mirri, tra l’altro, è un palermitano doc ed è nipote del “Presidentissimo” Renzo Barbera: sì, colui a cui è stato intitolato lo stadio e che viene ricordato come “Gattopardo rosanero”. L’attuale presidente ha strutturato il club (con Rinaldo Sagramola dg e Renzo Castagnini ds), e ha riacceso l’entusiasmo dopo gli ultimi anni grami con i tifosi che ora spingeranno la squadra di Silvio Baldini nei playoff di Serie C. Lui per primo, però, sa bene di non poter da solo garantire futuro al club e da qualche mese si è affidato alla Lazard, banca d’affari di origine americana molto radicata in Europa (soprattutto nella City londinese dove si stanno svolgendo le trattative) e specializzata proprio nella cessione dei rami d’azienda.