L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato il derby perso dal Palermo contro il Catania.

La sconfitta nel derby, netta e senza attenuanti, incastrata nelle fessure di un pomeriggio da dimenticare, diventa il paradigma di tutta un’annata. Al di là del risultato che combinato con il successo del Bari porta i rosa a meno otto dalla capolista, la disfatta di Catania racconta i paradossi e le contraddizioni di un Palermo mai come oggi in difficoltà, condannato a un’indicibile sofferenza anche di valore psicologico. Stavolta il pastrocchio è arrivato nella partita «che nessuno vorrebbe perdere» e rischia di lasciare scorie che sarà difficile eliminare, a meno di un perentorio riscatto nel big match di domenica prossima.

Un bilancio minuscolo quello del dopo derby, uno stop inatteso per l’ambizione del club che insegue la promozione come traguardo minimo e che mostra sintomi di incoerenza riguardo al suo futuro avvolto ancora fra le nuvole, malgrado le rassicurazioni del presidente Mirri. La classifica mette a nudo il passo indietro, nelle ultime tre settimane (due sconfitte e una vittoria), che consente al Bari ( ha fatto un boccone del Taranto) di blindare (otto i punti di vantaggio) il primato e alle inseguitrici di recuperare. Attenzione, parliamo sempre di una squadra che occupa il secondo posto ma che, dopo la flessione, è stata raggiunta da un gruppetto affamato. Se prima la sfida era fra due sole pretendenti, ora dietro ai baresi viaggiano in cinque nello spazio di un punto: i rosa e la Turris, e poi Monopoli, Avellino e Catanzaro. Come dire che la lotta è apertissima non solo per la B diretta ma anche per le piazze che consentono di passare direttamente ai play-off nazionali.

Se il Bari ha stravinto, il Palermo esce devastato dallo scontro che aveva preparato con cura minuziosa ma che gli è sfuggito dalle mani: due espulsioni, Almici Luperini, otto complessive e non siamo neppure al giro di boa ( primato in serie C), crollo del gioco e dell’autostima, proprio nella giornata della sfida che, fino a meno di un mese fa, aveva il sapore della clamorosa possibilità di un aggancio al vertice. Il derby ha segnato uno dei momenti dolenti degli uomini di Filippi che in casa sembrano imbattibili con sette vittorie e due pareggi, 23 punti conquistati, primi in questa speciale graduatoria assieme a Bari e Monopoli, e che in trasferta non riescono ancora ad esprimersi: 9 punti soltanto, frutto di due successi, tre pareggi e quattro sconfitte.
Filippi è saldo al comando dello spogliatoio, non si discute, ma non ha ancora trovato la chiave per mettere a punto una macchina bilanciata. Il confronto con i numeri è impietoso. Fuori dalle mura amiche, i rosa hanno vinto solo contro la Vibonese e l’Andria, penultima e terzultima; pareggiato a Messina, Monterosi e Castellammare di Stabia, perso contro Taranto, Turris, Picerno e Catania. Delle prime undici ha battuto Monopoli, Foggia e Virtus Francavilla.