Palermo Football Conference, Sorrentino: «City porta avanti il progetto. Colpe non solo di Corini»

Intervenuto nel corso della Palermo Football Conference, Stefano Sorrentino ha toccato vari temi, tra questi ha parlato della crisi del Palermo.

Ecco le sue parole:

«Per me è sempre un’emozione tornare a Palermo anche se ho giocato di più al Chievo. Quello che mi dà la piazza rosanero è sensazionale e ringrazio sempre il popolo palermitano. Ho qualche amico, qui mi sento a casa, quando per un po’ non vengo ho bisogno di venire perché ho bisogno della carica. Academy? Sta prendendo piede e mi piace e girerò l’Italia, a Palermo dovrei tornare a luglio. Il campo mi manca, la tv mi piace, quando mi chiamo Mi diverto e dico sempre che il calcio è una bella malattia. Mi vedo nel mondo del calcio».

Crisi Palermo  – «É chiaro che qualche problema c’è e che le critiche siano state eccessive, qui si era abituati a vedere diversi allenatori in una stagione. La società sta dimostrando che vuole portare avanti il progetto. In Italia abbiamo 60 milioni di allenatori, permettetemi la battuta. Il City Group aveva detto di voler la A in 5 anni e il Palermo, al secondo, è in zona playoff. È a – 8 dal secondo posto, vinse i play off di C da sfavoriti. A fine anno si vedrà, ma se ci sono delle colpe le hanno tutti, non solo Corini. Oggi è il gruppo Palermo che vince o che perde. Sicuramente Corini ha commesso errori ma credo sia naturale, lui è stato un grandissimo giocatore qui e non sarà semplice allenare qui. Non si dimette perché crede nel progetto e nel suo lavoro. L’Ho avuto come allenatore al Chievo ed è un gran lavoratore. Eventualmente giocherebbe i playoff e se dovessero andare in A molti salirebbero sul suo carro. Veramente spiacevoli i cori “Corini vattene via”. Il city group sta investendo, il centro sportivo ne è un esempio».

Domanda dal pubblico. Il suo momento che ricorda volentieri:

«Paradossalmente il rigore parato a Ronaldo non mi fa né caldo né freddo. La salvezza del Palermo uno dei momenti più belli, avevamo cambiato diversi allenatori e c’erano delle difficoltà. Ringrazierò Zamparini per avermi portato qui. Voleva rinnovarmi il contatto ma ho preferito lasciare da vincitore. Poi ovviamente il debutto in serie a è sicuramente una soddisfazione. E a proposito del rigore parato, ne ho neutralizati altri più importanti a gente meno importante».