Palermo, al “Tardini” serve uno spirito da capolista

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara che il Palermo giocherà al “Tardini”.

Insomma non si può continuare a perdere punti senza dare segnali concreti che qualcosa sia cambiato veramente. E forse va bene che sia proprio il Parma, ovvero un avversario che anche vedendo quanto ha fatto in Coppa a Firenze appare al momento largamente superiore ai rosanero, a testare il cuore e la personalità della squadra. Che dovrà sentirsi punta sul vivo dalle critiche severe di questo periodo e rispondere sul campo a chi ormai giudica la flessione irreversibile.

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Corini domenica riavrà tutti a disposizione tranne Ceccaroni, difficilmente butterà subito nella mischia giocatori appena guariti (Vasic e Insigne nello specifico), ma potrà scegliere fra individualità importanti che dovrà motivare nella maniera giusta. Il problema attuale del tecnico non sembra il modulo in se stesso, quanto lo smarrimento di una delle caratteristiche più riconoscibili del suo Palermo in questo anno e mezzo di guida: fino alla gara con lo Spezia, la squadra era almeno solida e animata da una voglia di non mollare mai, certificata dai tanti gol realizzati nel finale.

Non splendeva per qualità di manovra, ma sapeva interpretare le partite e portare a casa il risultato. Adesso gioca con addosso uno spavento tangibile, concede praterie agli avversari, corre a vuoto, ha perso 4 volte nelle ultime 6 gare e fa una fatica impressionante persino a tirare in porta. Se non si ritrova quella capacità, diventa difficile coltivare qualsiasi ambizione.