“Palermo al microscopio”: l’autolesionismo sportivo di un club che sta gettando via la Serie A

Questo Palermo probabilmente non vuol andare in Serie A. Una squadra palesemente molla quella vista nelle ultime sfide, incapace di tessere trame di gioco basilari ed ormai in balia del pandemonio tattico messo in piedi da Bruno Tedino. Il sorpasso del Frosinone, unito all’aggancio del Parma, mette ora i rosanero nelle condizioni di non poter più sbagliare, sperando in un passo falso dei ciociari.

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Sia chiaro, le colpe più grandi relativamente a questo calo sono da attribuirsi soprattutto al mister ex Pordenone. Auspichiamo che un giorno ci venga spiegato perché Aleesami e Nestorovski, nonostante una condizione fisica improponibile, continuino a vedere il campo da titolari. E la famosa meritocrazia sulla quale sono stati stesi tanti proclami che fine ha fatto? Che le scelte societarie abbiano preso il sopravvento anche in formazione?

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Noi, nella nostra rubrica, vi annunciamo – se ben ricordate – questo futuro tracollo già quando l’ex ds Fabio Lupo venne esonerato. Perché mandare via uno dei dirigenti che meglio aveva fatto con le esigue risorse economiche messe a disposizione dal patron Maurizio Zamparini, che pur non gli aveva consentito di operare sul mercato di gennaio? Perché, soprattutto, mandarlo via a sessione invernale finita?

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Il crollo dei rosanero è coinciso anche con la partenza a zero – o quasi – di Thiago Cionek, difensore brasiliano dal passaporto polacco che proprio Lupo era pronto a trattenere con un rinnovo dell’accordo in scadenza a giugno 2018. Nulla da fare però, con la società che ha pensato bene di salutare l’ex Modena e Padova, liberandolo senza sostituirlo adeguatamente.

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Che senso ha dunque affrontare anche una eventuale e ad oggi utopistica Serie A sulla base di questi presupposti? A che pro sperare di scovare l’ennesimo talento emergente in grado di risollevare le sorti di un undici che rischia di non essere all’altezza del massimo campionato? D’altronde, sognare una B dominata da una squadra capace di raccogliere la miseria di 26 punti in A era puro vaneggiamento. A ciò si aggiunge, infine, l’ormai palese necessità di cambiare guida tecnica, nella speranza di riagguantare una stagione che – più per demeriti altrui che per meriti di questo Palermo – può ancora essere salvata.