Palermo, a Cosenza i fantasmi di un passato che si sperava sepolto

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e su ciò che non ha funzionato a Cosenza.

È durata poco l’illusione del Palermo. È bastato perdere con il Cosenza per vedere riapparire i fantasmi di un recente passato che si sperava sepolto. Purtroppo non è cosi, e la partita persa contro i calabresi conferma che sarà un campionato da montagne russe.

A meno che a gennaio non si aggiusti quello che non funziona. A Cosenza sono riemersi tutti i limiti di una squadra che era stata brava a coprirli nei quattro turni precedenti, in cui aveva mantenuto l’imbattibilità e raccolto otto punti che avevano ridato vigore alla classifica. II Palermo non è una squadra malvagia, ma ha difetti di fabbrica – chiamiamoli così – che in campo può colmare soltanto se tutto gira per il verso giusto. E sabato, non è successo. In difesa, ad esempio, si sono rivisti gli errori della lunga striscia negativa che aveva fatto venire l’ansia ai tifosi.

Ci sta di prendere un gol per un rimpallo sfortunato, ma altri due perche c’è… il presepe no. Sul primo gol, Rispoli ha crossato in totale libertà e Florenzi – prima di calciare – ha avuto anche il tempo di bersi… una birra. Sul terzo, è mancata una scalata ed è successo un patatrac. Per certi versi e sembrato di rivedere il Palermo che si è fatto riprendere dal Pisa al Barbera. Vero che a Cosenza Brunori ha sbagliato un rigore sul gong, ma anche quello ci può stare. La verità e che il Palermo non doveva trovarsi in quella situazione.