Padova-Catanzaro, Mauro: «Rutella non deve più arbitrare, tradita la passione di una città»

Intervistato da “Repubblica” Massimo Mauro, ex calciatore e celebre opinionista tv, si scaglia contro l’arbitro Daniele Rutella dopo la direzione di Padova-Catanzaro:

«Mi permetto di approfittare della mia rubrica – scrive Mauro su Repubblica – per parlare una città che mi sta a cuore come Catanzaro. Riavvolgo il nastro e torno a domanica, alla semifinale dei play off promozione di serie C. Zero e zero nella prima gara, nel ritorno Catanzaro in vantaggio fino quasi al termine: poi il Padova rimonta e vince. Onore al Padova e onore anche al Palermo, che gli contenderà l’accesso alla serie B. Due grandi piazze, ma anche Catanzaro lo è… Vengo al dunque. Domenica scorsa è successo qualcosa che, anche se sembra paradossale, ha poco a che fare con le due partite disputate. L’arbitro ha infatti dimostrato di non essere all’altezza del compito: il ‘varista’ Mazzoleni, noto arbitro di serie A, gli diceva di andare a vedere (sul pareggio del Padova) un fuorigioco che durante la partita si può anche non vedere, ma che alla tv risulta inequivocabile. Lui ci è andato, è stato alla tv un paio di minuti, poi ha confermato il gol. Ps: invito chi avesse la tentazione di rinfacciarmi l’antipatia verso il Var, ad andarsi a rileggere le tante rubriche precedenti in cui sostengo che se la tecnologica ha una utilità, e proprio su gol-non gol e sul fuorigioco. Visto inoltre che si legge e si scrive sempre dell’importanza che hanno le grandi piazze nel calcio che conta, non si capisce perché Catanzaro (in casa ha portato 15mila persone e 3mila sono andate a Padova) non abbia la considerazione dovuta. La squadra non meritava di essere eliminata, ma capita nel calcio che non vinca il migliore. E’ apparso però chiaro che l’arbitro non fosse in grado di sopportare una partita del genere. E l’episodio esplicativo di quanto dico sta nella testardaggine(!!!) di non voler cambiare la decisione presa in campo nonostante il chiaro invito da un arbitro ben più esperto a tornare sui propri passi, magari anche per salvaguardargli la carriera. Non lo ha fatto, e penso che non dovrebbe più arbitrare, mentre chi lo ha mandato dovrebbe spiegare la scelta. Il presidente del Catanzaro e tutta la città, la cui passione è stata tradita, meritano di sapere perchè».