Nuova Joya, Inter pronta: quel blitz di Marotta nella Primavera 2015. Così il “Picciriddu” volò tra i grandi…

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul mancato rinnovo di Dybala con la Juventus.

In principio c’era solo un “Picciriddu”, come il nomignolo affettuoso che i siciliani danno ai ragazzini. Un Picciriddu dalla faccia pulita, col sorriso che tanto piace alle mamme: nella primavera 2015 Paulo Dybala di anni ne aveva già 21 ma forse era ancora un po’ timido. Di sicuro più spensierato, sognatore. Fremeva perché la Signora lo aveva scelto per entrare a corte: Beppe Marotta, a.d. della Juve, organizzò una manovra avvolgente con l’allora suo d.s. e scudiero Fabio Paratici, per strapparlo al Palermo. Proprio l’Inter aveva formulato un’offerta superiore, ma l’antica amicizia Marotta-Zamparini e la voglia di bianconero di Paulo fecero la differenza. Da non sottovalutare il modesto assegno da 32 milioni più 8 di bonus.

In aereo Con Allegri ad annaffiare il talento in campo e Marotta a gestire la crescita dall’alto, Dybala si era subito meritato un posto nella storia bianconera. Nel 2017 aveva pure strappato un super rinnovo da 7,3 a stagione: è proprio il contratto che si spegnerà di morte naturale a giugno. La lite col vecchio agente Pierpaolo Triulzi, le cause per i diritti di immagine, i problemi di incastro con CR7 e i troppi infortuni sarebbero arrivati dopo a complicare il pane, ma il feeling tra la Joya e Marotta resta l’inizio di questa storia (nella foto l’abbraccio tra di loro). Appena preso dal Palermo, fu lo stesso a.d. a mettergli in mano un biglietto aereo: «Vieni con noi a Berlino per la finale di Champions», gli disse. Più che un invito, un battesimo: in volo tra Tevez e Buffon, era felice come un picciriddu . Stavolta niente aerei, per muoversi da Torino a Milano bastano 50 minuti di treno.