Mirri: «Se fosse costruito uno stadio nuovo mi dimetterei da presidente, il “Barbera” è la casa e la memoria che questa città»

Il presidente del Palermo Dario Mirri ieri è stato ospite nel parterre de “L’Isola di Robinson alla Via dei Librai”, in un dialogo con il giornalista Massimo Norrito sui momenti più significativi dell’epopea rosanero degli ultimi anni.

Ecco alcune sue parole riprese da “Repubblica”:

«Se fosse costruito uno stadio nuovo mi dimetterei immediatamente da presidente, perché il “Barbera” è la casa e la memoria che questa città e suoi tifosi non possono perderla. Lo stadio poi è intitolato a un presidente, che pur non essendo il più vincente, ha incarnato l’amore viscerale per questi colori e questa città – ha detto Mirri, sullo stadio escluso da Euro 2032 perché non idoneo ai parametri Uefa – Il nostro progetto resta quello presentato al Comune e alla Regione, con lo studio di fattibilità redatto insieme al Credito sportivo: ristrutturare lo stadio, acquisendone la proprietà sul modello di Bergamo, Udine e Reggio Emilia. Intanto abbiamo deciso di aprirlo alla gente con il concerto di Vasco Rossi, un atto di amore per la città, a dispetto di oneri e rischi come la manutenzione del prato».