Mirabelli: «Il mio sogno? Regalare ai tifosi quella musichetta della Champions. Su Raiola…»

Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del “Quotidiano del Sud” sul Milan e sul mercato:

Ogni tanto se la fa questa domanda fra se e se: ma sto sognando?
«Posso essere sincero? Non sono riuscito a fermarmi un attimo. La mole di lavoro in questi mesi è stata enorme. E poi le ore di lavoro per me non sono cambiate. Come lavoravo qui in Calabria, lavoro adesso a Milano. Il tempo che dedico al calcio è infinito. Sono stato catapultato d’un tratto in una situazione nuova, è vero, tutto molto bello, ma tutto è avvenuto in apnea».

Dove ha conosciuto Fassone? Possiamo dire che è stato il tuo treno veloce?
«Un treno super veloce. Fassone l’ho conosciuto all’Inter. Lì sono arrivato e avuto la fiducia di Piero Ausilio. Il mio ruolo era di capo osservatore, ma, da subito, ho avuto uno splendido rapporto anche umano con Fassone che all’Inter ricopriva il ruolo di direttore generale. Mi consultavo quotidianamente con lui: lunghe telefonate tra segnalazioni di giocatori promettenti e tanto altro. Poi quando è stato allontanato dall’Inter subito mi ha detto una cosa: dove vado ti porto con me. Così è stato. Posso aggiungere che lavorare con lui è un piacere perché per me non è umano, ma un vero e proprio extraterrestre».

Come ha vissuto la lunga attesa del closing? C’è stato un attimo di timore che tutto svanisse?
«Ricordo a tutti che avevo un contratto con l’Inter, quindi se non si chiudeva l’affare… Poi il mio tempo l’ho passato negli stadi di Europa. Ho visto partite, partite e ancora partite. Concentrato sempre e unicamente a vedere giocatori che potevano far parte di un progetto che per fortuna è partito».

Fin da subito si è dovuto misurare con Raiola. Quando il buon Mino è andato in conferenza stampa e ha detto: con Mirabelli non voglio parlare, sinceramente come si è sentito?
«Da gigante del calcio mercato, con quella frase Raiola, è diventato un uomo piccolo nei miei confronti. Esordire con l’affare Donnarumma non è stato facilissimo, ma ne siamo venuti fuori alla grande».

Come ha fatto a convincere i genitori di Donnarumma, qual è stata la frase magica?
«Possiamo andare avanti con le domande? Ne vorrei un’altra…».

Il Milan e i giovani. Questo bomber Cutrone è una bella realtà, vero?
«Lui faceva parte del settore giovanile del Milan, ma è un ‘98 in scadenza, poi lo abbiamo visto negli allenamenti e sinceramente il ragazzo ha grandi doti e può fare veramente bene. Crediamo in lui, come crediamo nei tanti giovani che sono in prima squadra. Poi Montella con loro ha un rapporto splendido. Siamo sulla buona strada, ma c’è tanto lavoro ancora da fare».

Qual è l’altro sogno di Mirabelli?
«Regalare presto ai tifosi del Milan quella musichetta della Champion’s. Questo adesso è il mio più grande sogno».