Maran: «Ecco come si vincono i playoff in serie B»

“Sono più lunghi i giorni per un allenatore che ha terminato un percorso della carriera ed è in attesa di intraprenderne un altro. Il telefonino a portata di mano, le ore che passano lentamente aspettando…ma Rolando Maran, 54 anni, è uomo misurato. Sa gestire a dovere ogni stato d’animo. Ha la fortuna e il pregio di aver fatto la gavetta, ma anche di non essere mai rimasto fermo da quando vive in panchina: 3 anni di Serie C1 con il Cittadella, poi 7 stagioni di fila in Serie B (compresi i 7 mesi trascorsi al timone del Bari), quindi mezza dozzina di campionati in Serie A tra Catania e Chievo. Una carriera più che onorata alle spalle. E, all’orizzonte, un appuntamento che gli fa battere forte il cuore: lo spareggio playoff tra Bari e Cittadella. Due club che, sia pure in modo diverso, gli hanno lasciato il segno. Ha un ricordo non proprio piacevole dei playoff. Gli pesa sullo stomaco anche dopo un lustro. «Ne ho provato l’ebbrezza solo una volta nel 2012 – ricorda il tecnico trentino–, alla guida del Varese (subentrò a Carbone dopo 8 giornate, ndr). Per un soffio non riuscimmo a volare in Serie A. Nella doppia finale contro la Sampdoria di Iachini perdemmo a Marassi 3­2, ci sarebbe bastato vincere la sfida di ritorno con un gol di scarto. Lo sfiorammo più volte, anche sul finire. Invece i blucerchiati ci beffarono al 94’». Cosa fa pendere la bilancia? «La condizione fisica è molto importante»”. A riportarlo è l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.