L’inchiesta per bancarotta: Ferrero in carcere vede la compagna, ma nuove accuse coinvolgono al Samp

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso Ferrero con nuove accuse che coinvolgerebbero la Sampdoria.

Primo incontro in carcere, ieri a San Vittore, fra Massimo Ferrero, presidente dimissionario della Sampdoria, recluso dal 6 novembre scorso e la compagna, in attesa dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Catanzaro fissata per mercoledì prossimo, alla presenza dei legali di Ferrero, Luca Ponti e Giuseppina Tenga. Che, in questi giorni, stanno studiando il corposo dossier (diciassette faldoni) sui quali si basa l’impianto della Procura a suoi carico. Ferrero è accusato di vari reati fra i quali bancarotta aggravata fraudolenta. Secondo la tesi della difesa, che chiederà l’attenuazione della custodia cautelare in carcere, non sussisterebbero né il pericolo di fuga, nè quello di inquinamento delle prove.

Nuovo filone? Nel frattempo, però, l’inchiesta avrebbe evidenziato un presunto passaggio di denaro dalla Sampdoria alle aziende sotto indagine nel Cosentino: una cifra che farebbe parte del cosiddetto finanziamento Sace, concesso l’anno scorso a moltissime aziende italiane per far fronte alla pandemia. Ieri sera è arrivata alla «Gazzetta» la replica dello stesso avvocato Ponti per conto dello stesso club di Corte Lambruschini: «La Sampdoria esclude di avere mai sostenuto spese per finalità estranee o esterne all’esercizio ordinario e corrente della Sampdoria stessa, peraltro sempre per importi congrui e coerenti». Il club stesso, al pari della squadra, ha dimostrato di avere avuto la capacità di superare un momento così delicato. La vittoria nel derby e l’approdo agli ottavi di coppa Italia certificano il buon momento del gruppo di D’Aversa. Proprio la gara contro il Venezia di domani al Ferraris potrebbe dare ulteriore spinta ai blucerchiati. Che, adesso, chiedono aiuto anche al loro pubblico per riempire (finalmente) un Ferraris sin qui con numeri troppo bassi.