L’attaccante non c’è, ma Palermo scopre due nuovi talenti: “Il Biondo” e Trajkovski, che belle sorprese!

Per ogni biondo c’è sempre un moro. Nuovi “velini”? No, semplicemente Hiljemark e Trajkovski. Alias due dei nuovi innesti arrivati in una sessione di mercato che sta per chiudere i battenti e che ancora non ha soddisfatto appieno l’ambiente rosanero. Ma non preoccupatevi, l’attaccante arriverà. Per forza. Nel frattempo Palermo ed il Palermo si coccolino chi già veste la maglia a tinte rosa e nero, strappando e meritando solamente applausi nel giorno del doppio esordio. Doppio, sì. Perché tanto Trajkovski quanto Hiljemark ieri sera contro il Genoa hanno debuttato tra le fila del Palermo e contemporaneamente nella massima serie italiana. E non è andata per niente male, nessuno dei due si è fatto intimorire. Ma andiamo con ordine.

A scendere per primo sul terreno di un “Renzo Barbera” addobbato a festa (perché in fondo, la prima di campionato, sa sempre un po’ di festa) è stato il trequartista macedone. Il nuovo numero 8 rosanero è stato chiamato in causa da Iachini per Chochev, con l’obiettivo di infoltire quel famoso attacco spuntato. Detto, fatto. Il mister ascolano ha ridisegnato il modulo, assegnando a Trajkovski un posto in quello che è diventato una sorta di tridente offensivo, seppur senza attaccanti di ruolo. E lui, l’ex Zulte Waregem, si è subito adattato. Maestro Beppe aveva d’altronde già detto che il macedone era il più pronto tra i nuovi arrivati e quanto visto ieri sera ne ha dato conferma. Trajkovski ha creato diverse volte la superiorità numerica, ha mostrato una buona intesa con il mago Vazquez e nella ripresa è anche andato vicino al gol con una gran conclusione da lontano deviata in corner da Lamanna.

E poi c’è lui: Hiljemark, anche se difficilmente tra gli spalti del “Renzo Barbera” si udirà mai il suo nome. Perché non giocherà più? Macché! Oscar Hiljemark ha convinto tutti, ma per i tifosi d’ora in poi si chiamerà “Il Biondo” (“U Biunnu” per gli autoctoni). Colore di capelli a parte, l’Under 21 svedese non si è lasciato sopraffare dal peso di quei due numeri che troneggiavano sulle sue spalle, dando prova di grande personalità. «Mi piace giocare a tutto campo e mettermi a servizio della squadra, cercando di mandare i compagni in rete». Ed anche in questo caso detto, fatto: tutte da apprezzare le sue avanzate palla al piede. C’è poi il suo zampino nell’azione che ha portato alla traversa di Vazquez, così come è sua la punizione scodellata in area e terminata con la rete vincente di El Kaoutari.

Insomma, la rosa non è al completo ed urge sicuramente acquistare un attaccante, ma mentre Alberto Gilardino si accinge a svestire il kimono per indossare la casacca rosanero, il Palermo assiste alle belle sorprese di questa prima giornata…