La Stampa: “Matteo Sereni l’ex portiere del Toro denunciato per presunti abusi sui figli oggi definitivamente scagionato «Sapevo di non essere un mostro ma è difficile parare l’ingiustizia»”

L’edizione odierna de “La Stampa” riporta le dichiarazioni dell’ex portiere del Torino Matteo Sereni, scagionato dopo ‘accusa infamante di abusi sui figli e realizzazione e vendita di filmati a sfondo pornografico.

Queste alcune sue parole: «Quando però devi difendere i pali della tua giustizia, è dura. Porto cicatrici che dubito si possano rimarginare.
I miei amici mi hanno sempre creduto, non hanno mai dubitato di me. Ho avuto grande appoggio dai miei ex compagni ed ex colleghi. La mia forza, poi, sono state la mia compagna e mia madre, che mi sono sempre state al fianco. Mi sono ritirato in Sardegna perchè cercavo un posto tranquillo, lontano dalla vita mondana. Non mi sono mai sentito solo, ma mi sono rinchiuso in me stesso nella speranza di ritrovare la serenità. Ho una bimba che compirà quattro anni a maggio e insieme alla mia compagnia abbiamo rimesso in piedi la nostra vita.

La mia preoccupazione principale, adesso, è proteggere la mia famiglia e ritrovare un equilibrio psicofisico. Vorrei fare qualcosa per i tanti padri che si trovano nella mia situazione, è un mio dovere morale. In queste vicende, l’uomo rischia di diventare un capro espiatorio a priori.
Avrei voluto proseguire la mia carriera, fare alcune cose. Diventare, magari, allenatore dei portieri».

La denuncia? È un giorno che ricordo bene. Giocavo in serie A, ero al Brescia. Mi ero presentato in Tribunale per una normale udienza di separazione e, all’improvviso, mi è caduto addosso quel macigno. Da lì, il cammino è stato in salita, pieno di insidie e denunce».