L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Paris Saint Germain e i suoi tifosi che attendono impazienti l’ufficialità di Leo Messi.

Anche ieri già di primo mattino, decine di tifosi sono tornati all’aeroporto Le Bourget, periferia nord di Parigi, dove di solito atterrano i voli privati. Restandoci fino a pomeriggio inoltrato tra momenti di delirio, con cori da stadio, invocando il nuovo idolo, inseguendo monovolumi nere dai vetri scuri, sperando che all’interno ci fosse finalmente Lionel Messi. E lo stesso è successo al Parco dei Principi, lo stadio del Paris Saint Germain, dove altre centinaia di tifosi si sono ammassati all’entrata sperando di vivere in prima fila l’arrivo della stella argentina. Ma l’ormai ex blaugrana in realtà è rimasto a casa sua a Barcellona, ripreso persino in costume dalle tv che ne assediano la residenza, in attesa che gli avvocati trovino il giusto equilibrio tra molteplici clausole e dettagli su un contratto stimato a 40 milioni di euro lordi, per due anni, con una stagione eventualmente in opzione. Oggi dunque potrebbe essere la giornata cruciale che darà il via libera a un trasferimento storico.

La Francia, e Parigi in particolare, vive con il fiato sospeso in attesa dell’ufficialità. L’argomento Messi monopolizza ogni chiacchierata anche tra chi magari di calcio di solito non si interessa. Nei bar si discute di tattica, ma anche di morale per l’ennesimo ingaggio da nababbo in uno spogliatoio già imbottito di star, cui ormai non sarà concesso alcun margine di errore. Con il sei volte Pallone d’oro da affiancare a Neymar e Mbappé, magari in un 4-3-3 con Donnarumma in porta e Verratti mezzala, il Psg diventa la squadra da battere. Soprattutto in Champions, vero obiettivo del club dell’emiro del Qatar che dal 2011 ha investito 1,4 miliardi di euro per inseguire la coppa dalle grandi orecchie. Un trofeo finora solo sfiorato, con una finale e una semifinale nell’ultimo biennio.