La Sigi prende tempo e il Catania adesso rischia. Servono subito 500 mila euro

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla situazione in casa Catania dopo la riunione di ieri.

C’è un clima rovente attorno al Catania. Le due vittorie di fila hanno da una parte acceso l’entusiasmo dei tifosi che sono pronti a tornare allo stadio, ma la mancata ricapitalizzazione, atto necessario della Sigi – cordata di 24 soci che detiene l’intero pacchetto delle azioni del club etneo– ha scatenato il finimondo, in città, col malumore che si allarga a macchia d’olio.

Scadenze immediate Entro poche ore, infatti, bisognerà far fronte alle scadenze economiche: tasse da onorare, le bollette sui consumi a Torre del Grifo, gli stipendi a giocatori e tesserati. Una spesa di circa 500 mila euro che rappresenta l’ennesimo ostacolo in un anno e mezzo di gestione affrontata in piena emergenza. La riunione chiusasi l’altra notte non è terminata con una decisione ufficiale. Sono state calcolate spese pari a tre milioni di euro da impiegare fino al 30 giugno, ma non sono stati aggiunti materialmente soldi per saldare le spese. La nomina del nuovo Cda è rimasta congelata allo stato attuale, con l’avvocato Giovanni Ferraù presidente. Perché non si è proceduto a ricapitalizzare? I soci avrebbero dovuto versare somme in proporzione alle quote detenute, ma non tutti si sarebbero trovati d’accordo su questo metodo. E, allora, si è rinviato pericolosamente tutto in attesa di una soluzione diversa. Senza contare che dal 18 si tornerà a discutere sul ricorso in merito al sequestro conservativo che vede in prima linea la società che gestiva il centro sportivo di Torre del Grifo. Lo stesso village sarà affittato ad altre società che, a breve, potrebbero gestire il centro polifunzionale che comprende Spa, palestre e piscine, ma anche in questo senso sono al vaglio diverse valutazioni sulle offerte arrivate. I possibili nuovi soci? Continuano discorsi senza che si possa arrivare a una conclusione, chi è interessato aspetta sviluppi e tergiversa per capire se ci sarà la forza per continuare fino alla fine della stagione, come assicurano tutti. Ma quella dei nuovi soci, italiani o stranieri, sta prendendo i contorni di una farsa che inizia a stancare tutti, specie con l’aggravarsi della situazione economica.