La Federcalcio teme una soluzione opaca: a rischio anche la Lazio. Salernitana, Lotito non vende. Figc preoccupata

Oggi è il giorno.

Siamo in dirittura d’arrivo, ma la schiarita ancora non c’è.

La Salernitana è in mano per metà alla Omnia Service di Enrico Lotito, e per l’altro 50 per cento alla Morgenstern che fa capo a Marco Mezzaroma. Dunque, il figlio e il cognato del presidente della Lazio. E dunque, bisogna vendere e vendere a qualcuno che non sia un familiare, il limite è il quarto grado di parentela. È probabile, però, che oggi non sarà il giorno della cessione a un nuovo proprietario, ma quello della creazione di un trust, un soggetto terzo indipendente che avrà sostanzialmente due compiti: rappresentare la società in Lega e organizzare la vendita vera e propria nell’arco di sei mesi, sei mesi che sono una delle condizioni poste dalla Federcalcio per validare il passaggio. Il problema è proprio questo: sarà un trust «vero» come ha auspicato Gravina o c’è il rischio di qualche ambiguità nella definizione del nuovo equilibrio? Lazio e Salernitana formuleranno la loro domanda di iscrizione al campionato di serie A, dovranno farlo entro il 28. Ma soltanto dopo, con i controlli legali e amministrativi di rito (la Covisoc chiuderà l’istruttoria l’8 luglio), sarà possibile capire realmente il quadro della situazione. È chiaro che è interesse di tutti evitare che una soluzione «opaca» possa portare a una mancata iscrizione (e in quel caso rischierebbero allo stesso modo Lazio e Salernitana).