La crisi dei rossazzurri: Catania, ancora nessuna manifestazione d’interesse

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catania e sulle manifestazioni d’interesse ancora non pervenute.

Il mese caldo comincia. E Catania (intesa soprattutto come città) spera di riappropriarsi di una nuova identità calcistica. Vuole ricominciare a discutere di schemi e partite perché da mesi e mesi rivolge lo sguardo solo verso il Tribunale, adesso all’indirizzo della sede del Municipio per carpire movimenti e candidature. Tutto rimane fermo, all’apparenza, in vista del 18 giugno, data di scadenza della manifestazione d’interesse lanciata dal sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi, nella speranza che arrivino una o più candidature. Il Comune è disposto a concedere il nome «Catania» all’imprenditore o alla società che volesse puntare sulla rivalutazione del calcio, pescando a piene mani su una tradizione lunga 76 anni, ma anche sull’entusiasmo popolare. Deve, da parte propria, proporre un piano di quattro anni mostrando le potenzialità economiche che permettano ai tifosi di sperare in un ritorno quanto meno in C, smettendo di vivere alla giornata, con l’incubo di penalizzazioni, fallimenti e addirittura cancellazione come quella del 9 aprile scorso.

Prime mosse Qualcuno si muove in penombra. Un gruppo che fa capo a una sede romana, un altro che ha come riferimento un ex presidente di un club toscano (non la Fiorentina) sembra abbiano puntato gli occhi sulla realtà Catania. Sono solo indiscrezioni, non ci sono state manifestazioni d’interesse, ma potrebbero arrivare quanto prima. La clausola inserita nel bando esclude personaggi che negli anni scorsi avevano gestito il Catania. Le voci, più o meno note, della possibilità di un ritorno dell’entourage Pulvirenti (presidente nelle otto stagioni in Serie A) non sembra possibile e anche l’interessato a più riprese ha confermato il suo amore per il Catania ma l’impossibilità di intervenire in prima persona.

Impianti e restauri Fanno discutere anche l’imminente restauro del Massimino con fondi comunitari e la situazione di Torre del Grifo, ormai chiuso da tempo e staccato dal bando per il nuovo Catania. Per il Massimino a giorni il Comune aprirà il bando per aggiudicare i lavori per un totale di quasi 6 milioni di euro. Si aspetta l’atto degli amministratori e poi la ditta che si aggiudicherà i lavori dovrà fare in fretta per permettere l’apertura al pubblico dell’impianto. Torre del Grifo è un impianto che rischia di cadere nel dimenticatoio o peggio ancora in mano ai vandali. Dopo la scoperta del furto dello scudetto in pietra lavica all’ingresso della porta carraia, si temono altri raid. Qualcuno ha controllato all’interno dell’impianto se sono stati arrecati altri danni? Non c’è traccia di tutto questo.