Infantino: «Candidatura a Euro 2032 importante per l’Italia, ma avrei preferito il Mondiale»

Intervistato da “Radio Rai” Gianni Infantino, presidente FIFA, ha rilasciato una lunga intervista parlando anche della candidatura dell’Italia per ospitare Euro 2032.

Ecco qualche estratto:

«L’Italia, non dimentichiamolo, è anche Campione d’Europa con la Nazionale, poi ovviamente non ci siamo qualificati per il Mondiale due volte di fila, dunque qualcosina di più va fatto. Visto che questa è la 700esima puntata della vostra trasmissione, posso annunciare formalmente e solennemente che siamo andati a 48 squadre al Mondiale per fare in modo che si qualifichi l’Italia. Se non si qualifica neanche la prossima volta, andremo a 64 per essere sicuri che si qualifichi l’Italia. Scherzo ovviamente. Complimenti al movimento calcistico italiano. C’è ancora da fare ma continuiamo. Gli stadi italiani e la candidatura a Euro 2032? Da presidente della Fifa e da italiano mi avrebbe fatto piacere avere una candidatura dell’Italia per i Mondiali magari, piuttosto che per gli Europei, ricordando anche le Notti Magiche del 1990. Detto questo, ovviamente, è importante per un Paese come l’Italia che è un Paese di calcio, che è un Paese – lo dico sempre – che deve essere un leader del calcio mondiale, non solo focalizzato sull’Italia o sull’Europa, ma sul mondo, è importante che possa organizzare del tornei importanti. L’Europeo del 1980, il Mondiale del 1990 e da lì non abbiamo più organizzato grosse competizioni calcistiche, dunque penso che sia una bella cosa se succederà. Ovviamente gli stadi vanno rimodernati, io viaggio per il mondo, sono stato in Asia Centrale due settimane fa, in America la settimana scorsa, e devo dire che dappertutto ormai le autorità ma anche gli investitori privati si rendono conto dell’importanza di uno stadio che non è più solamente un posto dove si gioca a calcio, ma veramente un simbolo per una città, per una regione, per una nazione. Un simbolo di modernità, di professionalità. Quello che mi sembra strano è che in Italia, un Paese calcistico, un Paese di risorse comunque, si debba aspettare l’organizzazione di un torneo per rimodernare gli stadi. Secondo me questo va fatto a prescindere da un Europeo o da un Mondiale. Va fatto comunque perché un Paese come l’Italia è un Paese importante, un Paese che fa parte del G7 e del G20, un Paese che vuole essere leader nel mondo, deve essere leader anche nel movimento sportivo numero 1 al mondo che è il calcio con ovviamente gli stadi che sono i luoghi dove si gioca e dove si può vivere anche. Dunque speriamo che si mettano d’accordo tutti fra istituzioni, politica, economia, società per rimodernare gli stadi italiani, perché ne abbiamo bisogno».